| Palermo
"La colpa del Medioevo? Essere durato oltre mille anni". Al Circolo della stampa tutte le bugie su un'era da riscrivere
Perché il Medioevo è visto come un’epoca brutta sporca e cattiva ? Perché viene presa come esempio, come periodo più buio della storia ed è raccontato così nei libri di testo nelle scuole e delle università? Oppure finisce nei titoli dei giornali quando si vuole parlare di regresso e sottosviluppo? Tutte domande che appaiono quasi retoriche dopo aver ascoltato Marco Brando e il professor Pietro Corrao al Circolo della stampa, ieri pomeriggio a Palermo, che hanno spiegato come perché siano nate le leggende negative su un’epoca che qualcuno vorrebbe rivalutare, ricordando come in quella che viene definita un’epoca di sottosviluppo, sono nate alcune delle cattedrali più belle della storia dell’umanità.
Lo spunto è stato il libro scritto da marco brando giornalista per anni inviato dell’Unità "Medi@evo, l'età di mezzo nei medi italiani" edito da Salerno , nel quale il cronista, trasformatosi in storico mediovista, affronta tutta una serie di false affermazioni sull’epoca troppo facilmente definita buia e violenta.
Intanto, alcune delle storie più note legate al Medioevo a cominciare dalla leggenda di Alberto di Giussano e del giuramento di Pontida, ricostruisce Brando, sono totalmente inventate perché riportate per la prima volta dopo decenni da quando sarebbero avvenute nella realtà. Ma non solo, c’è un passaggio che viene studiato ancora oggi nelle scuole riportato nella maggior parte dei libri di testo e cioè "la piramide del potere alla base del feudalesimo" che, invece, ricorda Brando e conferma il professore Corrao, in realtà è ristretta a un determinato periodo temporale di pochi decenni e non tale da determinare la reale fotografia del potere medievale che era molto più ramificato e non aveva assolutamente una verticalità come quella che è stata tramandata ed è diventata realtà nel corso degli anni.
Ci sono poi decine di titoli dei giornali che Marco Brando ha passato in rassegna grazie a una serie di slide, che riportano tutti gli esempi negativi a delle situazioni che col Medioevo non hanno nulla a che fare e che affibbiano l’aggettivo medievale anche a situazioni che in quel periodo non potevano assolutamente essere vissute come il non funzionamento del Wi-Fi o i provvedimenti nelle scuole contro le minigonne.
Cosa fare per riportare in modo corretto il giudizio su un’epoca così bistrattata? Intanto sostiene il professore Pietro Corrao c’è un problema temporale è stato un periodo troppo lungo oltre 1000 anni rispetto agli altri che come l’Età moderna, ad esempio, durano 300 anni o quella contemporanea che inizia appena 150 fa, all’interno del quale naturalmente prevale qualcosa di negativo, se poi paragonato alle fasi successive in cui si mettono in risalto soltanto gli aspetti positivi. Naturalmente è un lavoro lungo e complicato, difficile e anche controverso, perché non si può passare neanche a esaltare il Medioevo, dove tra alti e bassi ci sono sicuramente anche periodi di violenza e sopraffazione. Però adesso una rivisitazione è possibile e l’ha spiegato lo stesso Brando partecipando l’anno scorso a "Splendida cornice" invitato da Geppi Cucciari in un collegamento dalla Rocca di San Marino che "in realtà è un altro degli esempi di falso storico" commenta il giornalista, "perché non è affatto una rocca medievale" .
MARCO BRANDO A SPLENDIDA CORNICE: "QUEI LUOGHI COMUNI SUL MEDIOEVO"
Chiusura con il brindisi offerto dalla sezione siciliana delle Donne del vino e appuntamento a lunedì 27 ottobre per la chiusura della mostra "Memorabili", aperta della segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante il 16 settembre scorso.









