| Palermo
Morto a Palermo Giancarlo Mirone. Per anni all'Ansa con la passione per la scrittura e per il suo "lapino"
Da professore di scuola in Sardegna alla redazione dell’ANSA di Palermo. Erano le due passioni, assieme a quella per la scrittura e il suo inseparabile 'lapino', di Giancarlo Mirone, 77 anni, morto oggi nel capoluogo siciliano. Tra i tanti episodi che ha seguito per l'agenza di stampa il pezzo dell’ANSA del giorno della strage di via D’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Indimenticabili i suoi take per lo stile e la scrittura. Doti che ha trasferito dopo il lavoro nei suoi libri, sempre originali come "Billy Coyote è vivo, ma non lotta più insieme a noi" e "Quando Craxi andò in America e noi pure" e "L'amore sgrammaticato, la scuola che resta dentro". Un’altra sua grande passione era il 'lapino', la sua Ape 50, ciclomotore a tre ruote della Piaggio in versione aperta o furgonata con cui girava costantemente per Palermo. Lo chiamava "La poderosa". Nel 2013 pensò di usarlo per portare a spasso un Teatro Massimo in scala, nella realizzazione delle maestranze del Laboratorio di attrezzeria a Brancaccio diretto da Roberto Lo Sciuto, per una campagna promozionale itinerante. Da diversi anni era andato in pensione lasciando l’ANSA, dove oggi lavora suo figlio Luca, nella redazione Esteri di Roma.
I funerali si terranno lunedì 3 novembre alle ore 12 nella Chiesa di San Lorenzo.
Alla famiglia Mirone la condoglianze di Assostampa e del Gruppo pensionati siciliani
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