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Editoria digitale, la Fnsi al tavolo del Die: «Il settore ha bisogno di uno sviluppo ordinato»
Per il sindacato «con i fondi pubblici non possono essere finanziati media che al posto del lavoro dei giornalisti utilizzino l'intelligenza artificiale, il cui impiego deve sempre essere denunciato perché i lettori sappiano chi o cosa ha prodotto l'informazione di cui stanno fruendo».
La Federazione nazionale della Stampa italiana, con la segretaria generale Alessandra Costante e il segretario aggiunto vicario Domenico Affinito, ha partecipato martedì 11 luglio 2023 al tavolo convocato dal Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria per "Ripensare il sostegno pubblico all'editoria digitale".
«Ringraziamo il sottosegretario Alberto Barachini per questo momento di studio e di confronto, al quale la Fnsi ha portato le sue proposte, e per la sensibilità che riserva ad un settore che ha bisogno di attenzione e di nuove modalità per uno sviluppo ordinato. Ci sentiamo di condividere questo percorso, che, come ha spiegato il sottosegretario, deve essere anche reputazionale», la posizione del sindacato dei giornalisti.
«Le nuove modalità di finanziamento al settore dell'editoria digitale – rileva la Fnsi – non possono prescindere dalla buona e corretta occupazione, che è quella che si ottiene con il giusto inquadramento dei giornalisti con i contratti maggiormente rappresentativi del settore, e dalla buona informazione, che si ha con contenuti originali scritti da professionisti e con la rivitalizzazione del settore attraverso una fiscalità agevolata per la pubblicità sull'online e un aiuto alla vendita dei contenuti digitali».
Per la Federazione della Stampa, infine, «con i fondi pubblici non possono essere finanziati media che al posto del lavoro dei giornalisti utilizzino l'intelligenza artificiale, il cui impiego deve sempre essere denunciato perché i lettori sappiano chi o cosa ha prodotto l'informazione di cui stanno fruendo».