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Immortali

Immortali

di Attilio Bolzoni 
In Italia c’è sempre più mafia e ci sono sempre meno mafiosi. Dalle stragi sono passati oltre trent’anni e la Sicilia oggi si mostra felice, esotica, come un’isola da cartolina. Palermo è tornata Palermo: lontana, silenziosa, seducente, con tutti i suoi piaceri e i suoi misteri. Non si spara più e ci dicono che lo Stato ha vinto. Catturati uno dopo l’altro i boss più importanti, sono rimasti liberi, spesso incensurati, solo coloro i quali li hanno sempre appoggiati dall’esterno. Questa rete, composta innanzitutto da imprenditori, poi da commercialisti, avvocati, notai, da amministratori locali e alti burocrati, da broker, negoziatori, da esperti del lavaggio del denaro o di architetture finanziarie per nasconderlo, rappresenta la borghesia mafiosa. È quella che comanda oggi in Sicilia. I mafiosi hanno un nome e un cognome, un volto, un indirizzo, un gruppo sanguigno, una scheda segnaletica, condanne e obblighi di legge. La borghesia mafiosa al contrario è un’entità eterea, impalpabile, ignota: non lascia mai impronte. Ogni epoca ha la sua mafia e anche quella in cui viviamo ne ha una: è «la mafia degli incensurati». Attilio Bolzoni racconta un’Italia che, ancora una volta, ha perso la memoria, e ripercorrendo gli ultimi dieci anni, ci scaraventa in un passato che credevamo chiuso per sempre, con la giustizia e l’antimafia che sembrano tornate ai tempi prima del Maxiprocesso e di Giovanni Falcone. Nascosta dietro ai tamburi di guerra che minacciano l’Europa e il mondo, coperta dalla distrazione ormai pervasiva sui media,secondo i quali non fa notizia, se non quando scattano arresti di personaggi che ormai vivono da emarginati nella trama reale del potere criminale, la mafia si è ripresa il potere. È più che mai necessario un nuovo racconto per smascherarla.

 L'autore

attilio bolzoni 2Attilio Bolzoni (Santo Stefano Lodigiano, 20 settembre 1955) è un giornalista italiano, che scrive su Domani, occupandosi prevalentemente di criminalità mafiosa. Giornalista professionista dal 1983, ha vissuto a Palermo dal 1979 al 2004. Ha iniziato collaborando con il quotidiano L'Ora, dove è stato assunto per seguire la cronaca nera. Corrispondente da Palermo di Repubblica dal 1982, fu arrestato nel 1988 insieme al collega Saverio Lodato de L'Unità per aver pubblicato le rivelazioni del pentito Antonino Calderone, violando il segreto istruttorio. Furono assolti nel 1991 dall'accusa di peculato e amnistiati per quella di rivelazioni del segreto istruttorio. Nel 1995 ha scritto con Giuseppe D'Avanzo La giustizia è cosa nostra (libro ripubblicato nel 2019 da Glifo Edizioni) dedicato al giudice Corrado Carnevale, accusato di aver "aggiustato i processi per conto di Cosa nostra" e poi assolto con formula piena dalla Corte di cassazione. L'anno successivo i due giornalisti hanno scritto Rostagno: un delitto tra amici, dedicato all'omicidio di Mauro Rostagno, uno dei fondatori di Lotta Continua. Entrambi i libri sono stati pubblicati da Arnoldo Mondadori Editore. Nel 2004 è stato uno degli sceneggiatori della miniserie televisiva Paolo Borsellino. Quell'anno è stato inviato per il suo giornale in Iraq. Nel 2007 ha scritto, di nuovo assieme a Giuseppe D'Avanzo, Il Capo dei capi, su Totò Riina, pubblicato da BUR - Rizzoli. Dal libro è stata tratta la fiction tv omonima. Nel 2008 ha pubblicato sempre con BUR Parole d'onore in cui racconta storie di Cosa nostra tramite le voci stesse dei mafiosi. Di questo è stato realizzato anche uno spettacolo teatrale. Nel 2009 ha ricevuto il Premio "È giornalismo" perché "da più di trent'anni racconta la Sicilia e la mafia", dopo aver vinto anche un Premiolino nel 1993. Nel 2012 ha scritto, per Zolfo Editore, Uomini Soli: Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel quale parla della vita dei quattro citati nel titolo. Nel 2019, sempre con Zolfo, scrive Il Padrino dell'Antimafia, e nel 2023, Controvento. Nel 2014 insieme a Massimo Cappello, è autore del docufilm Silencio, prodotto da Associazione stampa romana, Fondazione Musica per Roma, Sky e la Repubblica.

Il 1º gennaio 2021 inizia a collaborare con Domani, lasciando dopo 41 anni la Repubblica. Nel 2024 ha partecipato alla realizzazione di Magma, il delitto perfetto, un docufilm che ricostruisce i misteri dell'omicidio Mattarella

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