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Omicidio Mattarella, il 13 gennaio il ricordo al Giardino della Memoria. Dopo 44 anni nessuna verità

Omicidio Mattarella, il 13 gennaio il ricordo al Giardino della Memoria. Dopo 44 anni nessuna verità

piersanti mattarellaAssostampa Sicilia, assieme al Gruppo cronisti siciliani ed all’Associazione nazionale magistrati, sezione di Palermo, ricorderà Piersanti Mattarella sabato 13 gennaio alle 10 al Giardino della Memoria, scoprendo la nuova targa a lui dedicata accanto a un albero d'ulivo piantato pochi giorni fa. Saranno presenti i figli di Piersanti Mattarella, Maria e Bernardo, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, la segretaria nazionale della FNSI Alessandra Costante e rappresentanti dell'Assostampa Sicilia, dell'Associazione nazionale magistrati e delle istituzioni cittadine.

Il presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella,  la mattina del 6 gennaio del 1980 usciva da casa sua a Palermo per andare a messa. Accanto a lui, a bordo della sua Fiat 132, la moglie Irma Chiazzese, sui sedili posteriori la suocera Franca Chiazzese Ballerini e la figlia Maria. In via della Libertà, sul passo carrabile dove era ferma la vettura, un killer si avvicinò all'auto per colpirlo, attraverso il finestrino che andò in frantumi, con una calibro 38. Dopo i primi colpi, l’assassino si allontanò per avvicinarsi a una Fiat 127 bianca ferma pochi metri più avanti. Alla guida un complice che gli passa un'altra calibro 38, L’uomo torna indietro, spara ancora contro l’auto di Mattarella, lo colpisce e ferisce ad una mano la moglie, che aveva provato a fare da scudo, a coprirne e proteggerne il volto, quando era con il busto reclinato sulla destra, sulle sue gambe.  Poco dopo arrivò anche il figlio Bernardo, che si era attardato nel garage in cui Piersanti Mattarella era solito parcheggiare la propria auto ed uscendo vide la Fiat 127 bianca si allontanarsi lungo via Libertà. L’auto venne trovata qualche ora dopo l’omicidio, era stata abbandonata a circa 700 metri di distanza.

attentato a piersanti mattarella 1980 3

Complesso il percorso per arrivare alla verità sull’ omicidio Mattarella, esponente di punta della Democrazia Cristiana, distinto per il valore delle sue azioni all’interno ed all’esterno delle Istituzioni e visto come l’erede naturale di Aldo Moro. Inizialmente, era stato considerato un attentato terroristico, per alcune rivendicazioni arrivate, subito dopo, da un sedicente gruppo neofascista. Dopo però e per  tutto l'iter della lunga istruttoria e dell’altrettanto lungo processo penale l'omicidio di Piersanti Mattarella è stato considerato un delitto politico-mafioso. Dopo 44 anni restano ancora dubbi, nonostante la riapertura delle indagini di due anni fa.

Nel corso della cerimonia di domani sarà scoperta la nuova targa, fatta realizzare dal sindacato dei giornalisti siciliani, dedicata al presidente della Regione, posta accanto a un albero d'ulivo piantato pochi giorni fa, grazie alla collaborazione della Regione Siciliana, Dipartimento sviluppo rurale che ha donato l’albero. Hanno assicurato la loro presenza i figli di Piersanti Mattarella, Maria e Bernardo; il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’assessore comunale alla cultura Giampiero Cannella, il presidente della commissione regionale Antimafia Antonello Cracolici, il presidente della seconda circoscrizione Giuseppe Federico. Per Fnsi e Assostampa Sicilia, parteciperanno il segretario generale della Fnsi Alessandra Costante, il direttore della Federazione Tommaso Daquanno, il segretario regionale Giuseppe Rizzuto, il segretario provinciale di Palermo Gianluca Caltanissetta, la presidente del Gruppo cronisti siciliani Claudia Brunetto, la presidente del consiglio regionale Tiziana Tavella, il presidente dell’Ordine dei giornalisti Roberto Gueli. Saranno, inoltre, presenti il prefetto di Palermo Massimo Mariani, il questore Vito Calvino, il presidente dell’Anm di Palermo Giuseppe Tango, Piergiorgio Morosini, presidente Tribunale di Palermo, il presidente di sezione della Corte d’appello di Palermo Giacomo Montalbano, Claudia Caramanna, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, Leonardo Agueci, presidente della Fondazione Progetto Legalità, che gestisce il “bunkerino” - Museo Falcone-Borsellino, il generale Luciano Magrini, comandante provinciale dei Carabinieri, il generale B. Domenico Napolitano, comandante provinciale della Guardia di finanza. Ed ancora, saranno presenti anche Sonia e Chicco Alfano, figli del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia l’8 gennaio 1993, a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina).

L'intervento di Piersanti Mattarella al Congresso dei giornalisti siciliani nel 1979

 

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