| Notizie
Ufficio stampa della Regione, Assostampa e Ordine dei giornalisti a confronto con l’Aran Regionale
L’Associazione siciliana della stampa e l’Ordine dei giornalisti di Sicilia stanno seguendo con attenzione le vicende per la ricostituzione dell’Ufficio stampa della Regione Siciliana.
Certificata ormai la procedura del pubblico concorso, così come da sempre auspicato dagli organismi di categoria dei giornalisti, anche per effetto della legge approvata dall’Ars, Assostampa siciliana e Ordine, già da qualche settimana, stanno collaborando con l’Aran regionale che, con il suo presidente Accursio Gallo, è stata delegata dal presidente Nello Musumeci ad attivare l’iter per mettere a punto un percorso che possa portare alla definizione delle linee-guida.
Assostampa e Ordine stanno fornendo all’Aran un supporto tecnico-giuridico per giungere nel più breve tempo possibile ad avviare il concorso per l’assunzione di giornalisti e riparare, così, ad un grave vuoto comunicativo della Regione Siciliana, l’unica regione italiana a non disporre di un ufficio stampa. Nello stesso tempo, l’Assostampa siciliana ha ripetutamente e insistentemente chiesto all’Aran di avviare un percorso di ricognizione negli enti sottoposti a controllo e vigilanza della Regione e nelle aziende sanitarie e ospedaliere per attivare, laddove non siano ancora stati istituiti, gli uffici stampa, sempre attraverso una selezione pubblica e con regole chiare ed uguali per tutti. Ci attendiamo un riscontro su questo fronte in un rinnovato clima di collaborazione che deve comunque tenere conto delle difficoltà in cui si dibatte la categoria dei giornalisti in tempi come questi. Assostampa e Ordine ribadiranno, inoltre, all’Aran e alla Presidenza della Regione la richiesta di definire un atto di indirizzo e di richiamo normativo nei confronti degli enti locali siciliani affinché, ove compatibile con le risorse finanziarie, si dotino di uffici stampa, anche consortili come peraltro previsto dalle norme. C'è molta preoccupazione infatti per la situazione di assoluta deregulation che sembra avere subito un'accelerazione, col ricorso ad incarichi a titolo gratuito o fuori delle normative vigenti.