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Premio cronisti 2023: “Libertà e dignità del lavoro di giornalista per garantire il diritto dei cittadini a democrazia e corretta informazione”

Premio cronisti 2023: “Libertà e dignità del lavoro di giornalista per garantire il diritto dei cittadini a democrazia e corretta informazione”

Nel corso della manifestazione, ricordato il grande fotoreporter palermitano Gigi Petyx, ad un anno dalla scomparsa. Alcune sue foto sono state esposte nelle sale di Palazzo Sant’Elia.

Non soltanto una cerimonia di consegna dei premi del Gruppo Cronisti Siciliani in collaborazione con Assostampa ed Ordine dei giornalisti Sicilia, quella svolta a Palermo a Palazzo Sant’Elia nella sala del trionfo di Diana, condotta da Riccardo Arena presidente della commissione speciale riforma ordine dei giornalisti ma anche un vero e proprio appello alla categoria lanciato dalla segretaria del Gruppo Cronisti Siciliani, Claudia Brunetto e dal segretario Regionale di Assostampa Sicilia Giuseppe Rizzuto e sostenuto dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Siciliani Roberto Gueli a diventare tutti una sorta di “presidio permanente” per affrontare compatti le difficili sfide contemporanee dal precariato, alle querele bavaglio, alle gravi incertezze del sistema dell’informazione: "La libertà del giornalismo va di pari passo con la dignità del lavoro. I cronisti , con il loro racconto dei fatti sono garanzia permanente di democrazia. Un’informazione precaria non può essere il nostro futuro.
L’evento ripartito dopo due anni di stop forzato e che ha fatto da momento di incontro per il giornalismo siciliano non ha mancato l’appuntamento con la memoria. Ricordato ad un anno dalla morte, Gigi Petyx, fotoreporter palermitano che con i suoi scatti ha raccontato i fatti con immediatezza ed occhio sempre attento. A raccontarne i momenti professionali più significativi, introdotti da un contributo video, Claudia Mirto presidente del gruppo pensionati siciliani. Alcuni scatti di Gigi Petyx sono stati esposti a Palazzo Sant’Elia in occasione del premio Cronisti.

Di seguito tutti i premiati e le motivazioni delle giurie.

Premio giornalistico indetto dal Gruppo Cronisti siciliani e realizzato in collaborazione con Assostampa ed Ordine dei giornalisti di Sicilia:

Primo classificato Fabrizio Bertè collaboratore de “La Repubblica”: Abnegazione, sacrifici e una grandissima forza di volontà gli consentono ogni giorno di continuare ad alimentare il sogno di fare il giornalista. Fabrizio Bertè collabora da Messina per il quotidiano “la Repubblica” seguendo principalmente la cronaca e lo sport. Ogni giorno riesce a scovare storie di impegno sociale e di riscatto che colpiscono il lettore e raccontano un altro volto del territorio siciliano.

Secondo classificato Pier Damiani D’Agata giornalista Rai: “La cronaca in presa diretta. Raccontare i fatti entrandoci dentro. I migranti salvati di notte in mezzo al mare. Un racconto puntuale e appassionato. Esempio di buon giornalismo.”

Terzo classificato Giuseppina Lazzara giornalista Telecolor:
“Colori idee forme tessuti, è un inno collettivo alla creazione che libera le differenze. Nella bella sartoria sociale di Catania si lavora a ciclo completo: dai modelli di carta alle sagome ai tagli alla scelta dei tessuti alle macchine e alle rifiniture. Per poi regalarci una sfilata di abiti esclusivi ed inclusivi Che gioia nei volti delle modelle e dei loro tutor!”

Vincitori targhe per settore di cronaca:

Riccardo Lo Verso di Live Sicilia la targa“ Aurelio Bruno per la Cronaca nera”: Autore di numerosi scoop, costantemente in possesso di informazioni di prima mano in un ambito complesso e insidioso come.la cronaca nera. Archivio della storia criminale e giudiziaria di Palermo degli ultimi anni, Lo Verso rappresenta un esempio professionale di affidabilità e competenza.

Laura Mendola de La Sicilia ed Agi, la targa “Gianni Lo Monaco per la Cronaca giudiziaria”: Cronista coraggiosa e tenace, racconta senza mai tacere nomi, ricostruzioni e collegamenti scomodi gli intrecci malavitosi di una terra difficile e che non fa sconti testimoniando l’impegno per un’informazione sempre libera e l’amore per la verità di cui resta testimone incapace di tirarsi indietro nonostante i tentativi di intimidirla.

Ad Anna Cane del Giornale di Sicilia la targa “Marina Pino per la Cronaca bianca”: Tenacia, infaticabilità, curiosità. Sono i pregi di una giovane collega capace di orientarsi fra notizie di cronaca bianca e di costume. Esempio di perseveranza e dedizione al lavoro.”

Lucilla Alcamisi giornalista Rai la targa “Vittorio Corona per la televisione”: È stata tra le Migliori alla scuola di Perugia Rai. In azienda, dopo l’assunzione alla tgr Sardegna, è uno dei conduttori della tgr Sicilia. Apprezzata per i suoi servizi, impegnata per i diritti civili Lucilla Alcamisi è stata conduttore della rubrica tgr mediterraneo ed è capo servizio alla redazione di Palermo.

Salvo Palazzolo de La Repubblica la targa “Maria Grazia Cutuli per le inchieste”: Dai boss di borgata ai segreti delle stragi di mafia, il suo racconto ha sempre il passo dell’inchiesta. È la ricerca di quelli che sono i pezzi mancanti, componenti di quel puzzle che ci porterebbe a conoscere la verità sulle piccole e grandi cose.

Ad Igor Petyx, la targa “Letizia Battaglia per la fotografia”: Oltre lo sguardo del reporter c’è l’anima del cronista. Che sa raccontare, da clicca da circa tre decenni, i volti e la città del dolore e dell’accoglienza. Igor dialoga sapiente, paziente, intelligente, con i suoi soggetti e con noi. Sa ferirci ed insieme creare speranza, futuro. Due occhi azzurri nelle praterie delle emozioni, un vero Cavaliere solitario, come lo era il padre, il grande Gigi.

Mario Barresi de La Sicilia la targa “Nicola Volpes - cronista dell’ anno 2023”: La sua strada e’ lastricata di “carte” giudiziarie: dalle querele temerarie per ridurlo al silenzio a quelle che da Catania lo portano a tu per tu con il potere politico siciliano. Racconti a fil di penna, tra disincantata ironia e sapiente lettura dei fatti, che passa anche protagonisti nazionali, come per le strade meno battute, sino a captare i bisbìgli che diventano verità scomode da urlare. Unici padroni riconosciuti i fatti da raccontare, il tempo ultimo di ribattuta, i lettori da informare. Da Palermo a Cannes, sino all’ultimo comune di periferia, pronto a continuare su quella strada urticante, destrutturante, da amare o da odiare come solo ad un cronista di razza capita di fare.

Ad Angelo Mangano inviato Mediaset la targa “Mauro de Mauro - alla carriera”:  L’umiltà e la verifica diretta. Le regole del cronista tenute vive fino all’ultimo giorno quello che sta arrivando a settembre della pensione. E così arrivato lo scoop dell’intervista a Vincenzo Scarantino che ammetteva di essere un falso pentito già nel 1995. Sono dovuti passare altri 14 anni per arrivare alle nuove e sempre parziali verità sulla strage di via d’Amelio ma quelle rivelazioni di Angelo Mangano restano nella storia.

Quattro targhe speciali sono state, inoltre, assegnate per la loro attività ai cronisti José Trovato, Connie Transirico, Riccardo Campolo e Licia Raimondi.

José Trovato: “in segno di vicinanza e solidarietà per le recenti minacce subite sino a trasformarsi in pericolosa campagna diffamatoria tale da rendere necessario un sistema di vigilanza attiva nei suoi confronti per il suo racconto instancabile degli intrecci mafiosi nel cuore della Sicilia dalle cronache quotidiane, ai libri, agli incontri con le scuole. Per il profondo desiderio di contribuire a cambiare le cose che gli ha reso la vita troppo spesso difficile ma senza mai venire meno al patto di lealtà con i lettori.”

Riccardo Campolo: ”Per l'impegno profuso nella ricerca di notizie, per la costanza dimostrata nel raccontare la cronaca della nostra città, mostrando una grande umanità oltre che indubbie doti da cronista, Riccardo Campolo rappresenta un esempio per tutti i colleghi e in particolare per i cronisti cittadini.”

Connie Transirico: “Detto senza ironia alcuna, è cronista giovane nell'animo, disponibile nella maturità a misurarsi di nuovo, dopo anni al desk, con la realtà impegnativa della cronaca. Nella vicenda del cimitero dei Rotoli ha raccontato con assiduità i più minuti e vergognosi dettagli di uno scandalo nazionale, tenendo desta l’attenzione dell’opinione pubblica con notizie spesso esclusive, fino alla soluzione della vicenda, che è proprio di pochissimi giorni fa.”

Licia Raimondi: “La scelta di aver mantenuto la produzione su carta, in un formato elegante e raffinato, dimostra la volontà di mantenere un patrimonio professionale che resiste anche davanti alle nuove tecnologie”.

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