Ultimo saluto questa mattina a Nino Giaramidaro nella chiesa Madonna dei Rimedi di piazza Indipendenza affollata di amici e colleghi. In prima fila la moglie Enza e la figlia Myosotis con il marito e il nipote a cui Nino era molto legato. Tra i banchi decine di colleghi che hanno conosciuto Nino nella sua carriera trascorsa tra L'Ora,  Giornale di Sicilia e il Diario di Palermo. Sulla bara oltre a una sua recente immagine, una macchina fotografica a testimonianza della sua grande altra passione, quella della fotografia. L'ictus che lo aveva colpito qualche anno fa non ce l'aveva più restituito come prima anche se Nino ha cercato di difendersi, di proteggere una vita normale, di andare ancora “in campagna” d'estate, di stare come sempre accanto alla sua Enza e alla cara figlia Myosotis, dal bel nome il “Non ti scordar di me” che li aveva conquistati giovani genitori. Neanche un mese fa al telefono, parlava con un collega per organizzare un aperitivo.

“Quando vieni a Palermo beviamo il Campari shakerato come facevamo sempre da Di Martino. Lui e Mario Genco e Piero Violante e me con qualche variante, ma insomma patatine fritte e aperitivo. Non ce l'abbiamo fatta. Penso che il Campari con Nino tornerà nei miei sogni. Non è un sogno ma un bell'esempio di giornalismo l'intervista che pubblichiamo che Nino Giaramidaro – giornalista colto e sempre attento ai dettagli, ma anche innamoratissimo della fotografia – aveva fatto a Letizia Battaglia per il libro della nostra vita “L'Ora Edizione Straordinaria” pubblicato alla fine del 2019" - lo ha ricordato così Sergio Buonadonna sulla pagina Facebook L'Ora edizione straordinaria.