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Bartoli a Ragusa: "Senza unità e orgoglio, il giornalismo muore. Da Abodi e Piantedosi per difendere i cronisti"

Bartoli a Ragusa: "Senza unità e orgoglio, il giornalismo muore. Da Abodi e Piantedosi per difendere i cronisti"

“Se questa categoria non trova la forza di marciare unita è già morta. E’ l’ora di smettere di essere i primi denigratori della nostra categoria e di ritrovare il nostro orgoglio”. Lo ha affermato il presidente del Cnog intervenendo a Ragusa durante l’evento formativo dedicato a “Giornalista ieri, oggi, domani: la professione che cambia, il mestiere che sarà anche nella prospettiva del nuovo codice deontologico” svolto oggi pomeriggio nella sala "Gianni Molè" Palazzo della Provincia a Ragusa.

“Bisogna - ha detto ancora Bartoli - riportare al centro il valore dell’informazione e mettere avanti le condizioni per il suo continuare ad esistere. Non possiamo consentire a nessuno di definirci come coloro che per un click in più, per una copia in più scriverebbero o farebbero qualsiasi cosa. Questa professione , e lo abbiamo detto in tutte le audizioni istituzionali, resta centrale per la nostra democrazia e per la sua crescita”.

Dopo l’introduzione di Roberto Gueli, presidente del consiglio Ordine regionale dei giornalisti di Sicilia al seminario formativo che ha messo al centro la necessità di cambiamento della professione del giornalista dal punto di vista normativo e deontologico per essere all’altezza delle sfide contemporanee che la condizionano e riguardano con un ampio spazio anche all’equo compenso ed allo strumento dei pareri di congruità , gli interventi di Tiziana Tavella, presidente Consiglio regionale Assostampa Sicilia e coordinatrice della Commissione nazionale lavoro autonomo (Clan) Fnsi e Roberto Ginex, consigliere nazionale Fnsi ed Aldo Mantineo componente anziano Cdt odg Sicilia e commissario Corecom Sicilia. “Siamo stufi di essere trattati a pesci in faccia- ha incalzato Bartoli - saremo ricevuti dal ministro dello sport Andrea Abodi - perché non è possibile che il presidente di una società calcistica spintoni un operatore ed impedisca ad un giornalista di intervistare un suo giocatore, umiliando la sua professionalità”. Un fatto questo che non resta isolato e che preoccupa il Cnog che nell’ultimo periodo ha segnalato ufficialmente al ministro Piantedosi i casi di due colleghi portato in questura mentre svolgevano il loro mestiere di cronisti”.

IL PRESIDENTE CNOG A RAGUSA: “OCCORRE RITROVARE L’UNITÀ DELLA CATEGORIA. BASTA ESSERE DENIGRATORI DI NOI STESSI”

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