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Siracusa, diritto di cronaca e privacy
Quarto appuntamento sul delicato tema dell'applicazione della legge Cartabia organizzato da Assostampa Sicilia. Dopo Palermo, Trapani e Messina incontro a Siracusa venerdì 17 novembre alle 16.
Si torna a parlare dell'equilibro tra il diritto di informare e quello della riservatezza in base alle norme della direttiva Cartabia che obbliga il flusso delle notizie nell'imbuto dei procuratori della Repubblica. Venerdì pomeriggio nell'aula magna del tribunale di Siracusa la sezione provinciale di Assostampa ha organizzato un corso di formazione in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti. I lavori saranno aperti dall'intervento del presidente del tribunale, Dorotea Quartararo, del segretario provinciale di Assostampa Propspero Dente e del tesoriere dell'Ordine dei giornalisti Salvo Di Salvo.
Quindi nel dibattito interverrano il procuratore della Repubblica di Siracusa Sabrina Gambino, l'avvocato Tommaso Tamburrino, il vice segretraio regionale di Assostampa Roberto Leone. A moderare il dibattito sarà il giornalista Francesco Nania. Il corso dà diritto a cinque crediti formativi.
A Palermo e a Trapani i primi corsi a settembre
L'iniziativa di Siracusa arriva dopo altri tre appuntamenti organizzati dal sindacato in Sicilia. A Palermo il corso è stato organizzato dall'Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, aderente alla Federazione nazionale della stampa e si è svolta nell'aula magna del tribunale di Palermo. Aperto dai saluti del presidente della Corte d'appello Matteo Frasca, della procuratrice generale Lia Sava e dal segretario nazionale di Usigrai Daniele Macheda.Il confronto è stato moderato da Vincenzo Frenda, giornalista del Tg2, che ha coordinato gli interventi del procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, di Piergiorgio Morosini presidente del tribunale, dell'avvocata del foro di Palermo Antonella Re e di Roberto Leone, vicesegretario regionale dell'Assostampa e per anni cronista di giudiziaria e di nera a La Repubblica e al quotidiano L’Ora.
In tutti gli interventi i magistrati hanno sottolineato la difficoltà di applicazione della direttiva che crea un imbuto nelle funzioni del procuratore capo. In particolare, Frasca ha insistito sul fatto che in reali problemi della magistratura sono in primo luogo i tempi dei processi e che in questi anni non si è intervenuti a cominciare dalla quantità della qualità delle risorse impiegate. Poi, proprio De Lucia ha ammesso le sue difficoltà nel gestire il rapporto da ufficio stampa dell'intero apparato giudiziario. È vero che nel caso più clamoroso negli ultimi mesi, la cattura di Matteo Messina Denaro, a poche ore dall'arresto del boss la procura era stata in grado di organizzare una conferenza stampa appena poche ore dopo il blitz che aveva portato in manette il boss, ma questo è stato l’unico caso.
Sui limiti e sulla possibilità di raccontare quello che avviene il dibattito è stato a tratti anche aspro soprattutto tra avvocati e giornalisti. I primi hanno sostenuto la tesi della riservatezza anche sulla divulgazione dei nomi degli arresti, oltre che della diffusione di nomi e immagini. Netta la posizione del sindacato: “Se qualcuno viene privato della libertà personale, è sacrosanta la pubblicazione del nome anche a tutela dello stesso arrestato – ha sostenuto Roberto Leone – quanto alle immagini è auspicabile un maggiore cautela ma non possiamo accettare che tutto passi ormai dalle cosiddette veline 2.0 confezione dagli organi di polizia. L’unico limite del giornalista oltre naturalmente al fatto che la notizia sia vera è che non si metta a rischio la prosecuzione delle indagini”.
Tutti d’accordo, infine, che esistono già regole precise sia sul piano deontologico che su quello penale per vitare eventuali abusi.
A Messina un confronto vivace con la segreteria FNSI Alessandra Costante
Formazione su privacy e diritto di cronaca. Nell’aula del Dicam si è svolto il 18 ottobre un interessante corso - moderato da Gisella Cicciò - alla presenza del segretario generale della Fnsi, Alessandra Costante, del magistrato Marco Accolla, dell’avvocato Adriana La Manna e del professore Marco Centorrino. Preziosa la testimonianza del collega Nuccio Anselmo, cronista di giudiziaria della Gazzetta del Sud. Un confronto, a tratti aspro, seguito con molto interesse da oltre sessanta partecipanti che alla fine hanno rivolto molte domande ai relatori. Alla conclusione del corso consegnata al collega Attilio Borda Bossana la targa alla carriera assegnata dal Gus regionale.
Prossimo appuntamento il 4 dicembre con il presidente Odg Carlo Bartoli
A chiudere la serie di corsi su questo tema che ha suscitato molto interesse tra i colleghi, sarà l'incontro programmato per lunedì quattro dicembre nell'aula magna del tribunale di Palermo dove è prevista, tra gli altri, la presenza del presidente dell'Ordine nazionale di giornalisti Carlo Bartoli. In questo caso saranno sei i crediti deontologici per i partecipanti.