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Cronista fermato a Messina, due interrogazioni in Parlamento
Resta alta l'attenzione dell'opinione pubblica non solo siciliana sul caso di Fabrizio Bertè, il cronista messinese fermato mentre seguiva una manifestazione pubblica e portato in questura per oltre due ore. Dopo la protesta dell'Assostampa siciliana e della Federazione nazionale a cui hanno fatto seguite anche quella dell'Ordine, la uestione arriva in Parlamento.
Il Pd e Alleanza Verdi chiedono a Piantedosi
Il caso arriva dunque alla Camera dei deputati. C’è una nuova interrogazione parlamentare, questa volta a firma della dem siciliana Stefania Marino, per chiedere al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di far luce su quanto accaduto a Messina il 6 novembre, quando il cronista di Repubblica Fabrizio Bertè è stato fermato da agenti della Digos mentre documentava per il giornale una manifestazione ambientalista. Ad annunciarla è stato il Pd di Messina, che esprime “sconcerto e preoccupazione per quanto accaduto a Bertè, a cui va tutta la massima solidarietà”.
Per i dem “si tratta di fatti che risultano inspiegabili rispetto all'equilibrio tenuto dalle forze dell’ordine messinesi in occasione delle tante manifestazioni svolte in città e in provincia”.
Nell’interrogazione parlamentare, che si aggiunge a quella annunciata da Nicola Fratoianni, dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Stefania Marino chiede “se il ministro ritenga che l’intervento degli operatori di polizia, a Messina, sia stato conforme ai principi di uno Stato democratico e quali iniziative intenda adottare al fine di garantire sempre il libero esercizio della professione giornalistica sul territorio della Repubblica, oltre che la libera manifestazione del pensiero”.