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Pizzo, assessore di Crocetta: "Cercasi addetto stampa gratis, si offre vita spericolata"
PALERMO - La straordinaria superficialità (nella migliore delle ipotesi) con cui il neo assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, ha affrontato un tema di grandissima importanza e assai delicato come quello della doverosa comunicazione ai cittadini - che può avvenire, secondo la tanto invocata ma mai applicata legge 150/2000, solo mediante tramite persone qualificate (leggasi, giornalisti) ripropone - pur prendendo atto della poco convincente marcia indietro dell'assessore - il problema di una amministrazione regionale che dal dicembre del 2012 si avvale, per la comunicazione, di tutto tranne proprio che di professionisti. Lo sostengono in un comunicato congiunto diffuso oggi, l'associazione Siciliana della stampa e l'Ordine dei giornalisti. Il risultato, sotto gli occhi di tutti - in primo luogo degli stessi operatori dei mass media (costretti a rincorrere gli stessi politici per avere la "concessione" di informazioni a senso unico), e, subito dopo, dei cittadini - è che in Sicilia non c'è neanche una flebile traccia di trasparenza e i politici, Giunta regionale in testa, ma anche ormai tanti amministratori locali, trovano assai comodo affidarsi a una comunicazione diretta verso i cittadini che così sono costretti a sorbirsi proclami e promesse vendute come oro colato. La subdola strategia del governatore Crocetta, di far passare i giornalisti come inutile (e costoso) orpello - tranne, ovviamente, quelli utili a propagandare i suoi proclami - ha prodotto in Sicilia, nel settore della comunicazione istituzionale, una serie sconvolgente di "invenzioni". Portavoce spacciati come addetti stampa e viceversa, giornalisti pagati come una "colf" o anche meno, professionisti gettati in mezzo alla strada da un giorno all'altro e comunicati stampa scritti da politici e funzionari. E persino una incredibile discrasia sulle posizioni della magistratura del lavoro rispetto a quella penale o contabile. L'assessore Pizzo, nel suo "dietro front" parla di "dignità professionale sulla quale non sono solito scherzare". Bene, lo prendiamo in parola, e, se ciò fosse vero, può dimostrarlo benissimo da amministratore pubblico di rango regionale: si faccia promotore di una azione politica, forte, chiara, scevra dalle solite stucchevoli "crocettate" per perseguire un obiettivo che ogni amministratore dovrebbe ben tenere a mente: dare ai cittadini (per dovere e non per concessione) elementi di verità sulle scelte di chi amministra. E quindi una informazione vera e certificata tramite gli uffici stampa previsti dalla legge. I giornalisti da Camel Trophy di cui parlava nell'annuncio su Facebook garantendo "informazioni riservate e vita spericolata" le lasci ai discorsi al bar.
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