| Notizie
'Media In' cambia contratto ai giornalisti, il sindacato: «Atto gravissimo, si tagliano diritti e tutele»
Fnsi e Associazioni di Stampa, che si riservano di intervenire presso tutti gli organi competenti per verificare la regolarità delle azioni della società del Gruppo Netweek, invitano i lavoratori a non sottoscrivere le variazione di inquadramento. «Per una scelta 'di comodo', l'azienda mette a rischio i propri livelli occupazionali esponendosi a evidenti contenziosi», rilevano.
Media In, società del Gruppo Netweek che edita decine di testate periodiche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Valle d’Aosta e Toscana, ha comunicato ai suoi giornalisti di aver cambiato contratto nazionale di lavoro, scegliendo di abbandonare l'ambito giornalistico per applicare unilateralmente l'intesa siglata nell'ottobre scorso tra Uspi e Cisal.
Per la Fnsi e le Associazioni regionali di Stampa della Lombardia, Subalpina, Ligure, Veneta, Valle d'Aosta e Toscana quella di Media In «non solo è una scelta "di comodo", ma anche una scelta profondamente sbagliata nei confronti dei suoi giornalisti», che invitano caldamente a non sottoscrivere queste variazioni di inquadramento.
«In questo modo – rileva il sindacato – ai colleghi che lavorano nelle numerose testate del gruppo si nega l'applicazione del corretto contratto professionale di categoria. Per una scelta aziendale "di comodo" i colleghi vengono gettati in una condizione di minori garanzie e tutele. Ma c'è di più: con questa scelta l'azienda mette addirittura a rischio i propri livelli occupazionali perché si espone a evidenti contenziosi».
Il sindacato dei giornalisti, in tutte le sue articolazioni, «resterà al fianco dei colleghi per assisterli nella difesa dei loro diritti e della loro professionalità, affiancandoli in tutte le iniziative che vorranno mettere in atto. Nel contempo – concludono Fnsi e Associazioni di Stampa – si riserva di intervenire presso tutti gli organi competenti per verificare la regolarità delle azioni che, d'ora in avanti, Media In e il gruppo Netweek dovessero intraprendere».