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Istituto superiore di giornalismo, ente regionale: “Nessun nome per Cda perché governo ostile”
Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, d’intesa con l’Associazione siciliana della Stampa, ha deciso di non procedere ad alcuna designazione per la carica di componente del CdA dell’Istituto superiore di giornalismo, così come era stato chiesto prima dall'assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra e poi dal suo successore, Mariella Lo Bello.
L'iniziativa è stata comunicata alla Lo Bello con una lettera in cui si sottolinea "l’atteggiamento ostile del governo e del presidente pro tempore della Regione" nei confronti della categoria dei giornalisti. Ordine e Assostampa ricordano "l’inopinata, drastica e immediata cancellazione su due piedi dell’Ufficio stampa della Presidenza; la mancata ricostituzione – a due anni dalla rivoluzionaria decisione – di una struttura analoga" e lo "svolgimento di lavoro giornalistico, sottratto a chi di giornalismo vive, da parte dello stesso governatore e degli assessori delle varie giunte che si sono alternate in carica dal novembre 2012 a oggi". Questo sistema degli uffici stampa "fai-da-te" si sta rapidamente estendendo - in nome di una spending review che appare pelosa, dato che i costi di un ufficio stampa composto da giornalisti sono contenuti - a numerose amministrazioni pubbliche, con il "progressivo, ulteriore impoverimento di una professione e di una categoria già fortemente penalizzate dalla crisi".
Ordine e sindacato regionale dei giornalisti sottolineano "l’evidente mancanza di trasparenza da parte della giunta regionale nei confronti dei cittadini" e criticano la nomina come presidente dell'istituto di Sebastiano Roccaro, un giornalista pubblicista che è anche editore televisivo, "dunque in potenziale conflitto di interessi col ruolo che è chiamato a svolgere".
L'Ordine e l'Assostampa ritengono l'Istituto superiore di giornalismo, che la Regione stava di fatto per cancellare, togliendogli qualsiasi supporto finanziario, uno strumento che potrebbe essere utilissimo per la preparazione degli aspiranti giornalisti e per l’aggiornamento e la formazione (previsti per legge) di coloro che sono già iscritti, e si dicono disponibili ad un serio, ampio e generale confronto sulle modalità da seguire per consentire all’Istituto di essere partner ideale dell'Ordine. Per riaprire il dialogo, però, occorre che venga radicalmente mutato l’atteggiamento complessivo della giunta regionale e del suo presidente nei confronti dei quasi seimila giornalisti siciliani. Altrimenti il CdA dell'istituto potrà fare a meno di un rappresentante dell'Ordine.
L'iniziativa è stata comunicata alla Lo Bello con una lettera in cui si sottolinea "l’atteggiamento ostile del governo e del presidente pro tempore della Regione" nei confronti della categoria dei giornalisti. Ordine e Assostampa ricordano "l’inopinata, drastica e immediata cancellazione su due piedi dell’Ufficio stampa della Presidenza; la mancata ricostituzione – a due anni dalla rivoluzionaria decisione – di una struttura analoga" e lo "svolgimento di lavoro giornalistico, sottratto a chi di giornalismo vive, da parte dello stesso governatore e degli assessori delle varie giunte che si sono alternate in carica dal novembre 2012 a oggi". Questo sistema degli uffici stampa "fai-da-te" si sta rapidamente estendendo - in nome di una spending review che appare pelosa, dato che i costi di un ufficio stampa composto da giornalisti sono contenuti - a numerose amministrazioni pubbliche, con il "progressivo, ulteriore impoverimento di una professione e di una categoria già fortemente penalizzate dalla crisi".
Ordine e sindacato regionale dei giornalisti sottolineano "l’evidente mancanza di trasparenza da parte della giunta regionale nei confronti dei cittadini" e criticano la nomina come presidente dell'istituto di Sebastiano Roccaro, un giornalista pubblicista che è anche editore televisivo, "dunque in potenziale conflitto di interessi col ruolo che è chiamato a svolgere".
L'Ordine e l'Assostampa ritengono l'Istituto superiore di giornalismo, che la Regione stava di fatto per cancellare, togliendogli qualsiasi supporto finanziario, uno strumento che potrebbe essere utilissimo per la preparazione degli aspiranti giornalisti e per l’aggiornamento e la formazione (previsti per legge) di coloro che sono già iscritti, e si dicono disponibili ad un serio, ampio e generale confronto sulle modalità da seguire per consentire all’Istituto di essere partner ideale dell'Ordine. Per riaprire il dialogo, però, occorre che venga radicalmente mutato l’atteggiamento complessivo della giunta regionale e del suo presidente nei confronti dei quasi seimila giornalisti siciliani. Altrimenti il CdA dell'istituto potrà fare a meno di un rappresentante dell'Ordine.