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Mozione sugli Uffici Stampa approvata al 28° Congresso Fnsi di Levico Terme
Per un pieno riconoscimento e la tutela del lavoro giornalistico nella Pubblica amministrazione
Il XXVIII congresso della FNSI, riunito a Levico Terme dal 12 al 14 febbraio 2019
facendo proprie le affermazioni del segretario Raffaele Lorusso, che nel corso della relazione in apertura dei lavori congressuali ha sottolineato come “la dichiarazione congiunta siglata da Fnsi e Aran apra un capitolo nuovo, tutto da scrivere (e speriamo in fretta)” per definire il ruolo del giornalista nella pubblica amministrazione, “fermi restando i diritti acquisiti e il valore del contratto Fieg-Fnsi, ponendo le basi per il riconoscimento di rapporto di lavoro, dei diritti e di retribuzioni adeguate”;
Considerato che la legge 150 del 2000 non è mai stata attuata in uno dei sui aspetti fondamentali, vale a dire la definizione di un contratto giornalistico ‘specifico’ negoziato con la Fnsi per chi lavora negli uffici stampa della PA, generando così un vuoto normativo che ha determinato situazioni di incertezza nell’inquadramento e nell’individuazione delle figure delle strutture pubbliche che ai sensi della legge sono deputate ad attività di informazione;
Ritenuto deve essere riconosciuta e valorizzata la particolarità del lavoro giornalistico con la sua evoluzione professionale e multimediale, ma mantenendo la distinzione tra attività di informazione e comunicazione istituzionali e che nella contrattazione di settore in sede Aran per la regolamentazione del profilo professionale l’obiettivo deve essere il riconoscimento ai colleghi degli stessi diritti e delle condizioni di miglior favore, in termini economici e operativi, che vengono attualmente tutelati dal CNLG FNSI-FIEG, unica via per superare le disparità economiche e contrattuali;
Considerato che il contratto della PA sottoscritto tra febbraio e maggio 2018, senza la partecipazione al tavolo della Fnsi, ha inquadrato i giornalisti degli uffici stampa PA nella “categoria D” del contratto per il pubblico impiego e che tale firma ha indotto, per dirla ancora con le parole del segretario Lorusso, “solerti burocrati a smantellare pezzi di alcune leggi regionali ancora in vigore’ e a provare ad applicare da subito il profilo del giornalista del contratto PA che ancora non c’è, prescindendo dalla definizione di un contratto specifico e dal profilo professionale derivante dal confronto tra Aran e Fnsi così come previsto anche nella legge 150;
Considerato che in una dichiarazione congiunta siglata con Fnsi, a maggio 2018, Aran si è impegnata a convocare un’apposita sequenza contrattuale per disciplinare i rapporti di lavoro giornalistico instaurati nel corso degli anni in alcune amministrazioni con apposite leggi regionali;
Considerato che sempre Aran si è impegnata, nella stessa dichiarazione congiunta, ad approfondire i contenuti del profilo del giornalista pubblico inserito nel contratto PA, per una migliore specificazione e fino ad eventuale revisione;
Considerata l’urgenza di aprire tale trattativa, la cui necessità è stata ribadita anche in recenti sentenze di tribunali e della Corte Costituzionale, permettendo così di evitare incertezze interpretative o situazioni conflittuali che potrebbero portare anche a contenziosi, fermo restando che non v’è alcun effetto caducante consequenziale alla incostituzionalità di una legge regionale nei confronti di leggi, seppur assimilabili, di altre regioni;
Ribadita l’importanza di definire il quadro deontologico e organizzativo della professione giornalistica nella PA e ribadito che l’inquadramento del contratto PA siglato a maggio, se non riempito di adeguati contenuti e specificazioni, non solo costituisce un passo indietro e lede i diritti di chi oggi nella PA ha un contratto giornalistico ma è insoddisfacente anche nei confronti dei colleghi che, senza contratto giornalistico, lavorano oggi negli uffici stampa di Comuni ed altre PA, compresi anche coloro che pur avendo avuto il contratto riconosciuto per anni se lo sono visto togliere con gravissime riduzioni dello stipendio e delle condizioni lavorative,
IMPEGNA LA FNSI
a proseguire l’azione fin qui perseguita a sostegno dell’avvio di una fase che apra alla presenza di giornalisti nella PA sulla base di riconoscimenti di specificità e certezze, a vantaggio dell’azione di chi lavora nonché delle amministrazioni e delle strutture presso le quali opera, a salvaguardare i diritti acquisiti dei colleghi degli Uffici Stampa delle Regioni ai quali è applicato il CLNG FNSI-FIEG e ad assicurare ai colleghi degli Uffici Stampa della PA, nella trattativa con Aran, pari diritti, dignità e autonomia professionale.
In particolare:
Fnsi si impegna a sollecitare la parte politica e segnatamente il Governo a riprendere il confronto a partire dalle formulazioni regionali più avanzate fino ad oggi messe a punto e a promuovere un tavolo di confronto con la partecipazione di Aran e Fnsi per identificare rapidamente strumenti normativi volti alla salvaguardia dei diritti (e delle retribuzioni derivanti) in favore dei colleghi dipendenti di ruolo che abbiano avuto il riconoscimento – in forza di specifiche norme di legge regionale – del trattamento giuridico ed economico del Contratto nazionale di lavoro giornalistico.
Al fine di risolvere la fase transitoria aperta con la firma del contratto Pa ed evitare che l’applicazione del Contratto nazionale di Comparto Regioni ed Enti locali possa a questi colleghi determinare nocumento, sia dal punto di vista giuridico che economico, Fnsi si impegna a favorire l’istituzione di un ruolo ad esaurimento, a valere anche per i giornalisti di ruolo benché con contratto giornalistico a tempo determinato il cui termine coincida con la fine legislatura, qualora all’avvio della nuova venga reiterato agli stessi l’incarico giornalistico precedente senza soluzione di continuità.
Nell’ambito della trattativa, nel corso della quale si dovrà prestare particolare attenzione -pur tenendo conto dell’evoluzione che c’è stata negli anni nella professione- ad una più puntuale definizione del ruolo dei giornalisti rispetto a quello dei comunicatori, Fnsi si impegna a chiedere:
Il riconoscimento dell’alta e delicata professionalità del giornalista nella PA, anche attraverso l’applicazione di specifici istituti economici e di flessibilità lavorativa, mutuati dal contratto Fieg-Fnsi, da rinviare eventualmente e in parte alla contrattazione decentrata;
Il riconoscimento degli istituti propri e imprescindibili della categoria, come la copertura di Casagit (con un profilo pieno e non ridotto), il fondo complementare, la definizione di norme di dettaglio su esclusive e autorizzazioni a collaborazioni esterne, che la legge 150 ammette se parte della contrattazione collettiva;
il riconoscimento formale della rappresentanza sindacale nelle redazioni della PA e della titolarità della FNSI e delle associazioni regionali a rappresentare in via esclusiva i giornalisti all’interno della PA.
Fnsi si impegna a organizzare entro marzo, all’interno di un più ampio e già annunciato momento di riflessione pubblico sul giornalista oggi, anche un evento dedicato al giornalista nella PA con la presenza dei vertici delle istituzioni professionali (Sindacato-Ordine-INPGI-Casagit-Fondo Complementare) al quale invitare politici con ruoli anche istituzionali; tale momento di riflessione dovrà approfondire gli aspetti di contenuto legati alla definizione del profilo professionale e le prospettive per i giornalisti che lavorano nella pubblica amministrazione, costituendo anche una occasione di confronto tra politici, funzionari e giornalisti;
Fnsi si impegna inoltre ad attivarsi con tutti gli enti datoriali del pubblico impiego e con l'Ordine dei giornalisti per promuovere un censimento nazionale aggiornato degli uffici stampa pubblici e dei giornalisti impiegati nella pubblica amministrazione che faccia emergere la reale situazione in termini di contratti applicati, mansioni assegnate, retribuzioni.