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| Gruppo cronisti siciliani

La relazione di Claudia Brunetto: accanto ai colleghi minacciati e l'impegno al Giardino della memoria

La relazione di Claudia Brunetto: accanto ai colleghi minacciati e l'impegno al Giardino della memoria

Il testo integrale della relazione della segretaria regionale del Gruppo cronisti all'assemblea dell'8febbraio 2024

di Claudia Brunetto

claudiabrunettoPer prima cosa, in occasione di questa assemblea, vorrei ricordare con tutti voi il collega Natale Bruno che è stato il vicesegretario del direttivo del Gruppo cronisti siciliani fino al 23 agosto scorso quando è stato stroncato da un infarto. Natale ha lavorato fino all’ultimo con ritmi che non conoscevano orari, soste, ferie, vacanze, giorni liberi. Poche ore prima dell’infarto era sul posto di lavoro, nella sede di Telecolor, a condurre il telegiornale della sera. Natale è stato un collega molto prezioso, pieno di idee e di iniziativa, intendeva portare avanti come Gruppo cronisti, soprattutto a Catania, alcuni progetti a tutela dei giornalisti come lui impegnati nella cronaca nera e giudiziaria. È per questo che il Gruppo cronisti intende dedicare alla sua memoria, per le prossime edizioni del “Premio cronista dell’anno”, la targa destinata ai giornalisti televisivi. Il nuovo direttivo, eletto il 21 maggio del 2022 durante la segreteria di Roberto Ginex che ha fortemente voluto il rilancio del Gruppo cronisti siciliani, ha ripreso tutte le attività e l’impegno a sostegno dei colleghi che in tutte le province si sono trovati in difficoltà mentre esercitavano il loro lavoro.  

In diverse occasioni il Gruppo, in accordo con l’Assostampa regionale, ha stilato comunicati stampa in segno di solidarietà ai colleghi che hanno segnalato da tutti i territori episodi che in qualche modo hanno rischiato di compromettere il diritto di cronaca. Così è stato, per esempio, a novembre del 2022, quando al porto di Catania erano ormeggiate le navi Humanity 1 e Geo Barents. I cronisti di numerose testate nazionali e locali non erano stati messi nelle condizioni di
documentare la situazione dei migranti a bordo delle due navi. La solidarietà ai colleghi è arrivata anche di fronte a episodi di intimidazione e di violenza che
hanno spinto il Gruppo cronisti e l’Assostampa regionale a chiedere, lo scorso settembre, un incontro con l’allora prefetta di Palermo Maria Teresa Cucinotta, dopo l’aggressione al fotoreporter Igor Petyx mentre tentava di fotografare un deposito di auto che aveva preso fuoco.
In quell’occasione, alla prefetta, è stato consegnato un report sulla situazione dei cronisti palermitani raggiunti da minacce e intimidazioni. L’idea del Gruppo è replicare il percorso avviato a Palermo con la prefettura anche nelle altre province, stilando con il supporto delle segreterie provinciali di Assostampa dei report dettagliati sulla condizione di lavoro dei colleghi anche nei territori più ai margini. Il Gruppo ha preso posizione, lo scorso luglio, anche per le aggressioni subite da due colleghi a Lampedusa mentre erano sul posto per documentare gli sbarchi dei migranti. Lo scorso novembre, per fare un altro esempio, il Gruppo si è schierato al fianco del collega messinese Fabrizio Bertè, fermato dalla polizia e portato in questura dove è stato sottoposto a perquisizione e rilasciato dopo due ore, mentre si stava recando a una manifestazione promossa da Ultima generazione sempre per svolgere il proprio lavoro. Il Gruppo e Assostampa stanno
continuando a seguire il collega Bertè che recentemente ha ricevuto una richiesta di risarcimento danni da un milione e mezzo di euro dopo le sue inchieste sull’università di Messina e sull’ormai ex rettore Cuzzocrea per “Repubblica Palermo”. E sono tanti i casi su cui il Gruppo ha preso posizione. L’aggressione alle giornaliste Anna Cane, Rosaura Bonfardino e Rossella Puccio a cui è stata bruciata anche l’auto a Palermo, le querele presentate dai figli del boss mafioso Raffaele Bevilacqua contro José Trovato, vicesegretario provinciale della sezione di Enna di Assostampa e componente del direttivo del Gruppo cronisti siciliani da anni impegnato nel racconto delle dinamiche del fenomeno mafioso nel territorio ennese. E ancora il caso della corrispondente dell'Ansa, Pierelisa Rizzo che il 21 marzo dovrà comparire davanti al gup del tribunale di Enna a seguito dell'opposizione mossa dai difensori del sacerdote don Giuseppe Rugolo, attualmente sotto processo per violenza sessuale, all'archiviazione chiesta dal pubblico ministero.  
La difesa della libertà di stampa è una priorità del Gruppo cronisti che, stamattina, ha partecipato alla prima manifestazione in Sicilia contro la proposta di una nuova “legge bavaglio”, in occasione del consiglio regionale dell'Associazione Siciliana della Stampa convocato in piazza in forma straordinaria, in adesione alle iniziative di contrasto e sensibilizzazione della Federazione nazionale della stampa.  Il direttivo del Gruppo, inoltre, dalla sua costituzione ha cercato di coinvolgere il più possibile i colleghi nelle attività in corso, organizzando anche diverse occasioni conviviali sia nella sede di Assostampa a Palermo che altrove. Ha monitorato le iscrizioni al gruppo di specializzazione nelle varie province, approfondendo tutti i casi di morosità che in parte sono stati recuperati.
Lo scorso giugno, grazie al prezioso supporto della segreteria regionale che ha garantito anche un contributo economico, il Gruppo è riuscito a rilanciare il “Premio cronista dell’anno”, articolato in tre riconoscimenti in denaro per un totale di 2750 euro e in diverse targhe e pergamene, che si è svolto a Palermo nella prestigiosa sede di Palazzo Sant’Elia. Inoltre, per il terzo anno scolastico consecutivo il Gruppo e l’Assostampa insieme con la prefettura di Palermo, l’Ordine dei giornalisti di Sicilia e l’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia promuovono il concorso “Libertà di stampa e cultura della legalità”. L’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole di Palermo e provincia al fine di far conoscere la vita e la storia di donne e di uomini che hanno contribuito alla lotta contro la criminalità mafiosa, anche a costo della vita, e di renderli ancor più consapevoli dell’importanza della libertà di stampa come valore fondante del sistema democratico, nonché come strumento di diffusione della cultura della legalità e di custodia della memoria storica.

Accanto al rilancio del “Premio cronista dell’anno”, una grande scommessa che si può dire senz’altro vinta è la riapertura alla città del Giardino della memoria di Ciaculli a Palermo. Un bene confiscato, affidato all’Assostampa e al Gruppo che, oltre a essere un luogo della memoria, da maggio del 2022 a oggi, come immaginato durante la segreteria Ginex è diventato in continuità con l’attuale segreteria, un luogo di incontro e confronto grazie allo sforzo di tutti. Questo non sarebbe stato possibile senza il supporto del collega Mario Pintagro, componente del direttivo del Gruppo, che ha messo a disposizione tempo e competenze per il rilancio del luogo. Propongo per lui un riconoscimento speciale e gli cedo la parola per illustrare in assemblea tutti i percorsi che sono stati avviati al Giardino, dalle nuove targhe dedicate alle vittime della mafia al coinvolgimento delle scuole. Ringrazio Mario Pintagro e tutti i componenti del direttivo del Gruppo Cronisti e del Collegio dei revisori, ringrazio anche tutta la segreteria dell’Assostampa regionale il cui contributo in questo percorso è stato fondamentale e Roberto Leone vicesegretario vicario e delegato del consiglio regionale al gruppo. Fino a ora il nostro è stato un lavoro di squadra e sono certa che sarà così anche in futuro.

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