Skip to main content
- ore

| Trapani

Precarietà e disagio psicologico dei giornalisti. A Trapani il confronto con Asp, sindacato ed Inpgi

Precarietà e disagio psicologico dei giornalisti. A Trapani il confronto con Asp, sindacato ed Inpgi

 I disagi, psicologici e somatici, determinati dalla precarietà del lavoro giornalistico, tra incertezza della continuità lavorativa, mancanza di sicurezza economica e di gratificazione, sono stati alcuni dei temi affrontati nel corso dell’evento formativo, rivolto ai giornalisti, intitolato “Tra precariato e tabù: la salute mentale nel lavoro giornalistico. Il soccorso degli strumenti del welfare”, organizzato da Assostampa in collaborazione con l'Azienda sanitaria provinciale di Trapani.  All’incontro, svoltosi nella sede del sindacato dei giornalisti trapanesi, sono intervenuti Gaetano Vivona, direttore del Dipartimento Salute Mentale dell’Asp Trapani, Viviana Catania, psicologa del DSM, Vito Orlando, addetto stampa dell’Asp e segretario di Assostampa Trapani, Tiziana Tavella, coordinatrice della Commissione nazionale Lavoro autonomo della FNSI, e Roberto Ginex, presidente dell’INPGI, l'istituto di previdenza dei giornalisti. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Ornella Fulco. 

Partendo dai risultati di una ricerca del 2023, condotta su un campione di 558 giornalisti freelance da IrpiMedia, in collaborazione con FNSI e Casagit, è emerso un quadro piuttosto “critico” per la professione, che ha subito negli ultimi 15 anni importanti cambiamenti, legati anche all’avvento di internet e delle nuove tecnologie: licenziamenti, mancati rinnovi contrattuali, la scomparsa di tanti giornali cartacei, la nascita dei siti online senza regolamentazione e la conseguente creazione di un esercito di lavoratori autonomi, i cosiddetti giornalisti freelance. 

"Questi precari dell’informazione - ha detto Orlando - avvertono non solo il peso dell’insicurezza lavorativa ma anche quello della solitudine, determinata dalla scomparsa delle redazioni giornalistiche, e una forte sensazione di inadeguatezza e di ansia, dovuta all'incertezza economica, ma anche ai ritmi frenetici che impongono di pubblicare un articolo più velocemente degli altri per ottenere un click in più". 

Quattro le macro aree del disagio e dello stress nei professionisti dell'informazione: fattori economici, ambiente di lavoro, pericoli e minacce e, in ultimo, discriminazioni e molestie.

Approfondendo i contenuti degli studi ad oggi condotti sugli effetti e cause dello stress nella professione giornalistica Tiziana Tavella coordinatrice della Clan- Fnsi e presidente del consiglio regionale di Assostampa Sicilia ha detto “La professione giornalistica è profondamente cambiata negli ultimi 15 anni. Travolta da un continuo ricorso agli stati di crisi nei giornali che hanno portato anche ad una pesante riduzione dei loro compensi e da un innalzamento dell’età di chi continua a fare questo lavoro, vivendo in uno stato di diffusa incertezza. Confrontarsi con il disagio della categoria, dare voce, non può che essere considerato un dovere da chi fa sindacato e lo stesso sentire viene fatto proprio dagli istituti di categoria. Non a caso la Casagit  dopo avere sostenuto, assieme alla Fnsi la ricerca “ come ti senti” che indaga sul precariato ha lavorato su un altra analisi dal titolo “ breaking news” che si rivolge ai giornalisti dipendenti con un quadro altrettanto preoccupante sugli effetti dello stress in chi lavora nelle redazioni. Abbiamo bisogno di lasciare emergere i problemi reali della nostra categoria e chiamarli con il loro nome a partire dallo sfruttamento patito dai precario senza ipocrisie per costruire il cambiamento in cui sindacato ed enti di categoria sono già impegnati e per cui resta centrale il contributo di tutti”.

“Anche il dover essere sempre 'sul pezzo' - ha spiegato Viviana Catania - genera stress che si manifesta, ad esempio, con disturbi del sonno, del comportamento alimentare e dell’umore. L’essere sempre 'connessi', anche se per motivi di lavoro, può inoltre determinare una dipendenza patologica, da internet e/o da smartphone”.

Distinguendo tra l’ansia intesa come tensione positiva a fare qualcosa in più e l’ansia patologica, Gaetano Vivona si è, invece, soffermato su alcuni disturbi psicosomatici quali tachicardia, senso di oppressione al torace, difficoltà di concentrazione, nodo alla gola. Fino ad eventi estremi come gli attacchi di panico. Per Vivona “la precarietà del lavoro, l’impossibilità di progettare un futuro, il ritmo frenetico e la competitività possono determinare nel professionista la sindrome del burnout, una situazione di demotivazione e mancanza di entusiasmo, analoga a quella provata dai cosiddetti helping professions, come ad esempio i medici rianimatori”.

Per i due dirigenti sanitari del DSM, ritornare a confrontarsi con i colleghi o ritagliarsi del tempo per fare qualcosa di piacevole e gratificante sono alcune delle soluzioni per allontanare ansia e stress. L’occasione è stata utile, infine, per ricordare che l’Asp Trapani, in attuazione ad una disposizione di legge regionale, ha dato vita all’elenco provinciale degli psicologi delle cure primarie, a supporto dei soggetti più fragili o di chi sta vivendo un momento di fragilità.

“Come nuova governance di Inpgi abbiamo a cuore tutto ciò che può sostenere forme di welfare destinato ai giornalisti meno tutelati - ha detto il presidente Roberto Ginex concludendo l’incontro -e in questa direzione abbiamo già prorogato i progetti legati a Casagit e abbiamo varato proprio nei giorni scorsi sia i prestiti funzionali destinati all’acquisto di strumenti di lavoro tecnologici, affinché i colleghi possa essere più competitivi nel mercato del lavoro, possono possano avere la possibilità di guadagnare di più e quindi di versare di più alla cassa di previdenza e poi abbiamo anche adottato una delibera che prevede anche 15 borse di studio del valore di 5 mila euro ma per questo attendiamo il via libera da parte dei ministeri vigilanti. L’ intero consiglio di amministrazione ha massima attenzione per i giornalisti autonomi con minori garanzie e minori redditi”. Molti gli interventi al termine delle relazioni. Molti colleghi hanno sottolineato le difficoltà di controllare gli stati d'ansia generati soprattutto negli ultimi anni dalla scomparsa di punti di riferimento come le redazioni dove avveniva un confronto a volte aspro ma utile a evitare il senso di solitudine. E su questo argomento è intervento il vicesegretario regionale vicario di Assostampa Sicilia, Roberto Leone: "Abbiamo colto questa necessità di un nuovo luogo di aggregazione, anche in relazione alla realtà post Covid - ha detto Leone - e per  questo che da oltre un anno il sindacato si è impegnato anche nella rinascita dei Circoli della stampa. Adesso dopo Palermo, Enna, Messina e Trapani, è partito anche quello di Agrigento. Ben cinque, la maggioranza delle province siciliana, hanno quindi un luogo di incontro nel quale i giornalisti oltre che ritrovarsi possono essere un punto di riferimento anche per i territori in cui operano".

Circolo della stampa di Agrigento, primo appuntamento tutto esaurito con "Mafiare" di Franco Castaldo

  Circoli della stampa di giugno, primo appuntamento mercoledì 4 al Glam: Guida degli oli con degustazione

sportello legale ossigeno

eBook Senza Spazio

sportello legale ossigeno
sportello legale ossigeno
RSF 4x3
quote e modulistica d'iscrizione e rinnovo Assostampa Sicilia
Associazione donne del vino
Glam Hotel