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Mario Francese, ricordato in viale Campania il cronista ucciso dalla mafia

Mario Francese, ricordato in viale Campania il cronista ucciso dalla mafia

Ricordato questa mattina a 45 anni dall’omicidio Mario Francese, cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia, ucciso a colpi di pistola mentre stava tornando a casa. La cerimonia è stata organizzata da Assostampa Sicilia torna a ricordarlo dal Gruppo cronisti in viale Campania. Presenti davanti alla targa che ricorda il giornalista ucciso dalla mafia nel 1979 per Assostampa il segretario regionale Giuseppe Rizzuto, la presidente del consiglio regionale Tiziana Tavella, Mario Pintagro del direttivo regionale del Gruppo cronisti, Claudia Mirto, presidente del Gruppo pensionati e il segretario provinciale di Assostampa Palermo Gianluca Caltanissetta. A ricordare Mario Francese il presidente dell’ordine dei giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, l'assessore comunale Piero Alongi, il prefetto Massimo Mariani, il questore Maurizio Calvino, Luigi Perollo, delegato dall'arcivescovo Corrado Lorefice e il figlio di Mario Francese, Giulio. Alla cerimonia ha partecipato una rappresentata di studenti dell'istituto Einaudi-Pareto.

«L’Associazione siciliana della stampa ogni anno commemora Mario Francese, eroe del giornalismo, maestro per tutti i cronisti siciliani - dice Giuseppe Rizzuto, segretario di Assostampa Sicilia -. L’esempio dell’impegno in una professione che vuole portare l’informazione ai cittadini, anche con il sacrificio. Questo ha rappresentato per noi Mario Francese in questi anni. Il suo sacrificio è patrimonio collettivo di tutti i giornalisti italiani». Giulio Francese, il figlio del giornalista ucciso: «Anche il giornalismo ha pagato un prezzo altissimo – dice Francese -. In Sicilia sono stati 8, non dimentichiamolo mai, e anche oggi nel giorno dell’anniversario della morte di mio padre, dobbiamo ricordare i sacrifici degli altri giornalisti siciliani uccisi che hanno pagato con la vita l’amore per la verità e per la giustizia».
Il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, ricorda i giornalisti «che pagano sempre un prezzo altissimo per il solo fatto di fare il proprio mestiere, quello di informare che non fa comodo a certi poteri».
A rappresentare i giornalisti siciliani, il presidente dell’Ordine, Roberto Gueli che ricorda Mario Francese come «un giornalista che ci ha insegnato che le inchieste si fanno sul campo, si consumano le suole e soprattutto si confrontano le fonti. Per questo suo insegnamento, per il suo modo di fare giornalismo ha pagato con la vita. Deve essere un punto di riferimento per la nostra categoria, così come gli altri colleghi che ricordiamo sempre all’interno della nostra sede che hanno perso la vita sul campo, facendo il nostro lavoro. Insegnamento che deve essere messo in evidenza soprattutto per i giovani che si avvicinano a questa professione minacciata, che vuole essere imbavagliata ma è chiaro che l’Ordine dei giornalisti nazionale e regionale, questo non lo consentirà».

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