| Palermo
Cdr Giornale di Sicilia su ingiurie e offese di Cateno De Luca al collega Giacinto Pipitone
C'è da rabbrividire al pensiero che un tipo come Cateno De Luca - che utilizza il registro dell'offesa per difendere le sue ragioni, la sguaiataggine come cifra politica e i toni minacciosi per ribattere a quello che lui ritiene essere un errore giornalistico – ambisca a diventare il presidente della Regione.
Le ingiurie e le offese al collega Giacinto Pipitone, cronista parlamentare di grande valore, lasciano il tempo che trovano e forse sarà un tribunale a decidere se configurino un reato. Il racconto in progress sul destino delle liste elettorali, pubblicato sulla versione online del giornale, aveva prima segnalato qualche criticità per le formazioni di De Luca; poco dopo, però, l'aggiornamento del nostro sito internet dava conto del fatto che i rilievi nei tribunali potevano essere superati.
Chi è abituato alle cose della politica e dell'informazione sa perfettamente che siamo di fronte a dinamiche abituali, persino banali, quando si segue la cronaca minuto per minuto. De Luca fa finta di non saperlo e sceglie un'ingiustificabile e inqualificabile linea di aggressione attraverso un video su FB farneticante e che non gli fa onore. Si permette perfino di speculare sulle difficoltà del mondo dell'informazione durante la pandemia che ha colpito duramente i colleghi, al pari di tutti gli altri lavoratori. Ma i giornali e i giornalisti sono presidio di democrazia e civiltà. Lavorano sempre per la libertà. Per garantirla anche a un personaggio che sogna di diventare il conducator della Sicilia a suon di parolacce.