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Tra realtà storica e romanzo, Paolo Di Marco, racconta Enna ai tempi dell’Inquisizione al Circolo della stampa

Pubblico attento e numeroso per la presentazione de “L’azzurro del cielo. La fede di un prete contro l’Inquisizione” di Paolo Di Marco, giornalista e scrittore ennese, per il circolo della stampa ospitato nella sala conferenze della Biblioteca comunale. Con l’autore, hanno dialogato, moderati dalla presidente del consiglio regionale di Assostampa Sicilia Tiziana Tavella , Fabio Venezia,deputato ARS qui in veste di storico e Federico Emma, studioso della storia ennese. Con loro anche il segretario provinciale di Assostampa Enna, Gianfranco Gravina che ha evidenziato l’importanza dell’azione dei circoli della stampa sui territori e ad Enna, e del ruolo che avrà in questo senso il collega Paolo Di Marco responsabile del Circolo di Enna e l’assessore alla Cultura e alla comunità educante Giuseppe La Porta che ha dato pieno sostegno alle attività che saranno programmate.
Tratti inediti sull’ Inquisizione in Sicilia sono emersi dall’intervento di Fabio Venezia, che ha messo in evidenza anche il tema della censura e della rivoluzione creata dall’avvento della stampa, contestualizzando la vicenda di Don Pasquale di Mattia, protagonista del libro, parlando degli effetti in termini di sofferenza umana patiti da tante persone che hanno subito in prima persona gli effetti devastanti del potere inquisitoriale. Federico Emma, concentrandosi sull’ inquisizione spagnola in Sicilia dopo la cacciata degli ebrei nel 1492 ha parlato delle avuto evidenze storiche che hanno lasciato traccia indelebile anche ad Enna mettendo in luce una vicenda poco nota ma che conta circa 800 ebrei che vivano, in quel tempo, nel quartiere della Giudecca, comunemente chiamato ancora oggi dagli ennesi “A Judeca”.
Un lungo e significativo elenco di nomi di ebrei che vissero ad Enna, letto da Maria Carmela Pitta, accompagnato dalle sentenze subite per effetto del sistema inquisitoriale, dalla confisca di beni, alla condanna, al rilascio. Di Marco ha tracciato la storia che ebbe il suo triste inizio nell’agosto del 1780 a Castrogiovanni, oggi Enna, con l’arresto, ad opera dei militi dell’Inquisizione, del parroco della pieve di San Giorgio don Pasquale Di Mattia. Il religioso fu incarcerato presso lo Steri di Palermo e condannato a tre anni di carcere duro. Prima della fine della condanna venne liberato grazie all’intervento di un giureconsulto Francesco Benigno Tremoglie, anche lui di Castrogiovanni. È una storia emblematica che narra come la realtà possa essere piegata dal potere. A favore del parroco solo la sua fede. Una storia tra documento storico e romanzo che mette in risalto le ombre storiche della chiesa cattolica ma che non dimentica mai l’esistenza di una chiesa comunità umana e spirituale dagli effetti benefici evidenti sulle persone.
Al termine della presentazione non poteva mancare il momento del firma copie con l’autore.