| Caltanissetta
Accusa di abuso d'ufficio a ex-sindaco di Gela per l'incarico conferito al suo esperto alla comunicazione: il Gip ordina l'imputazione coatta
Il giudice per gli esami preliminari ha disposto l’imputazione coatta nei confronti dell’ex-sindaco di Gela Angelo Fasulo e del suo consulente per la comunicazione, il giornalista Jerry Italia, nonostante la richiesta di archiviazione della Procura. Sarà ora il giudice dell’udienza preliminare che dovrà decidere sul loro rinvio a giudizio.
Il giudice per gli esami preliminari ha disposto l’imputazione coatta nei confronti dell’ex-sindaco di Gela Angelo Fasulo e del suo consulente per la comunicazione, il giornalista Jerry Italia, nonostante la richiesta di archiviazione della Procura. Sarà ora il giudice dell’udienza preliminare che dovrà decidere sul loro rinvio a giudizio.
L’accusa di abuso di ufficio per l’ex-sindaco riporta ancora una volta l’attenzione sulle modalità troppo spesso contestate come irregolari e illegittime con le quali vengono conferiti incarichi e sono gestite le attività di informazione istituzionale all’interno della pubblica amministrazione.
Secondo un esposto presentato da un giornalista locale viene contestato l’incarico affidato dall’ex-sindaco di Gela ad una figura esterna, poiché il criterio da utilizzare per qualificare “l’esperta professionalità” di un giornalista dovrebbe prevedere, come suggerito dalla sua definizione letterale, che il soggetto individuato sia appunto un giornalista professionista, non un iscritto all’elenco dei giornalisti pubblicisti.
Piuttosto che di esperti individuati in maniera estemporanea con generiche competenze nell’ambito della comunicazione, tutti i comuni dovrebbe invece correttamente dotarsi di propri uffici stampa permanenti. Ricordiamo infatti che la pubblica amministrazione è tenuta ad espletare la propria attività di informazione istituzionale, secondo la legge 150/2000, attraverso uffici stampa composti da giornalisti (sia professionisti che pubblicisti), che andrebbero individuati attraverso bandi pubblici rigorosamente trasparenti, soprattutto sui criteri di selezione e sui titoli effettivamente posseduti dai candidati. L'Ordine dei giornalisti è di recente intervenuto per contestare al Comune di Gela un avviso pubblico rivolto solo a giornalisti professionisti, che aveva ingiustamente escluso dalla selezione i giornalisti pubblicisti.
Va sottolineato che la maggior parte delle amministrazioni pubbliche hanno tra il loro personale dipendente dei giornalisti pubblicisti, eppure non costituiscono affatto l’ufficio stampa previsto per legge. Si preferisce piuttosto fare un bando, spesso irrituale o illegittimo, per individuare professionalità esterne. C’è da chiedersi perché.