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Crisi editoria: prepensionamenti in forse e rischio esodati

Crisi editoria: prepensionamenti in forse e rischio esodati

Il documento approvato all'unanimità dal Consiglio regionale Assostampa Sicilia
nella riunione del 6 marzo a Palermo

Preoccupazioni per la riforma e per i conti dell'Inpgi. Rilanciare l'azione sindacale della FNSI puntando sul rinnovo del Cnlg e sulle nuove assunzioni negli uffici stampa

Il Consiglio regionale dell'associazione siciliana della stampa rinnova le preoccupazioni per per il difficile momento che sta attraversando il settore dell'editoria specie in Sicilia.
Gli stati di crisi dichiarati dai tre principali giornali con il ricorso alla 416 e ai prepensionamenti mettono in serio pericolo decine di posti di lavoro. Purtroppo, a fronte di questa situazione, al di là dei tagli del costo del lavoro giornalistico e della decimazione delle redazioni, non si intravvedono progettualità editoriali ed industriali a lungo periodo, capaci di proporre soluzioni vincenti rispetto al costante calo degli introiti pubblicitari e delle copie vendute.
RotativaLa situazione è resa ancora più preoccupante dalle incertezze che gravano sulla possibilità di accedere ai prepensionamenti e sull'eventualità della ridefinizione dei criteri della 416 che potrebbero aprire scenari drammatici per le aziende in crisi e per i giornalisti. Senza contare che il crescente ricorso al precariato ormai strutturato e a forme contrattuali sempre più depotenziate hanno già aperto ferite profonde nelle redazioni con la contrapposizione tra chi vede allontanarsi la meta della pensione e chi non riesce nemmeno a intravedere la possibilità di conquistare un vero posto di lavoro, contrattualizzato, garantito e non a termine.
Altrettanto preoccupanti sono gli effetti della riforma dell'Inpgi parzialmente accolta dai ministeri vigilanti. A fronte dei deficitari bilanci dell'istituto la manovra, che pure richiede pesanti sacrifici alla categoria e soprattutto alle fasce più deboli come i disoccupati, non offre alcuna certezza sulla tenuta del sistema del welfare.
Per altro, la mancata approvazione delle clausole di salvaguardia per i giornalisti delle aziende in crisi e l'innalzamento dei requisiti per chi – a seguito di uno stato di crisi - aveva perso il lavoro e puntava alla pensione entro il prossimo anno, rischia, come già più volte segnalato, di creare decine, se non addirittura centinaia, di esodati: ossia giornalisti senza lavoro, senza reddito e senza pensione.
Sullo sfondo di questa situazione già fosca, gravano anche le incertezze di un contratto nazionale di lavoro disdettato e sulle cui trattative per il rinnovo è sceso un silenzio inquietante.
Spetta quindi alla Fnsi il compito di rilanciare con convinzione l'iniziativa sindacale su più fronti, a partire da quello degli uffici stampa pubblici e privati, avviando un negoziato che possa realmente portare quelle migliaia di nuove assunzioni che appaiono oggi l'unica alternativa possibile al default della categoria e dei suoi istituti.


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