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La Fnsi tuteli il Ccnlg per i giornalisti degli uffici stampa negli enti locali e segua l’esempio siciliano
Ordine del giorno del Consiglio Regionale dell’Assostampa Siciliana
Il Consiglio Regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa esprime forte preoccupazione in merito al percorso, al campo e alle modalità di applicazione prospettate per i giornalisti degli uffici stampa della Pa dal contratto degli Enti pubblici e ribadite anche nell'ipotesi di contratto collettivo del comparto Sanità sottoscritto da Aran e dalle organizzazioni sindacali di categoria. Una preoccupazione resa ancora più forte dalle iniziative di numerose Regioni ed Enti locali per la cancellazione del contratto di lavoro giornalistico nella pubblica amministrazione.Si chiede alla Fnsi di esplicitare con chiarezza, in una eventuale ipotesi di accordo su questo contratto, una clausola che tuteli i contratti giornalistici già applicati ai colleghi che da tempo lavorano negli uffici stampa delle Regioni e degli enti pubblici, salvaguardando nel contempo tutte le norme regionali antecedenti l’intesa e l’esistenza delle agenzie di stampa pubbliche e degli uffici stampa già istituiti negli enti locali. In questo senso basterebbe aggiungere al comma 2 dell’articolo 1: “In deroga a quanto indicato ai commi precedenti, viene mantenuta in essere il CNLG laddove già applicato alla data di entrata in vigore del presente accordo”.
In proposito il Consiglio dell'Associazione siciliana della Stampa sollecita la FNSI a confermare e a salvaguardare le intese raggiunte negli scorsi anni con quegli Enti pubblici che hanno recepito e applicato il contratto di lavoro giornalistico FNSI-FIEG, facendo al contempo propria l’azione esemplare, incisiva e anticipatrice di Assostampa Sicilia che ha ottenuto, con la sottoscrizione di un accordo territoriale, l’applicazione, nella sua interezza, del Contratto nazionale di lavoro giornalistico, pubblicato nella GURS del 16/11/2007 per l’ individuazione e la regolamentazione dei profili professionali negli uffici stampa di cui all’art.58 L.R. 33 del 18/05/1996, stipulato tra la Regione Sicilia, l’Anci Sicilia, l’Unione regionale Province siciliane, la FNSI e l'Associazione siciliana della Stampa.
Il Consiglio regionale del sindacato dei giornalisti siciliani chiede al segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso di ribadire quanto da lui dichiarato pubblicamente, ovvero che “il Cnlg rappresenta un punto fermo e irrinunciabile da tutelare e rilanciare”. Non sono infatti condivisibili, e generano viceversa preoccupazione e sfiducia, le entusiastiche dichiarazioni su ipotesi di accordo che, definendo il profilo del giornalista pubblico, danneggiano gravemente il percorso contrattuale di molti addetti stampa della Pa.
Qualora l'Aran non dovesse essere disponibile a sottoscrivere la clausola di salvaguardia a tutela dei giornalisti degli uffici stampa della Pa ai quali fino ad oggi è stato applicato il Cnlg, Il Consiglio regionale dell'Associazione Stampa della Sicilia chiede alla Federazione nazionale della stampa di non sottoscrivere e di non condividere alcuna piattaforma contrattuale.
Il Consiglio regionale esprime, infine, perplessità sull’ipotesi, contenuta nella pre-intesa contrattuale siglata dai sindacati confederali e da altre sigle autonome, di inquadrare il giornalista pubblico nel livello D. Questa ipotesi, di per se troppo generica, e ben lontana da quell’area di contrattazione separata prevista dalla legge 150 del 2000, è nei fatti oltremodo penalizzante per molti di quei colleghi che già lavorano nella Pubblica amministrazione senza contratto giornalistico.