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Elezioni Ordine dei giornalisti, in Sicilia si vota il 22 e 29 gennaio e il 5 febbraio 2017
Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia ha deliberato, nella sua riunione del 9 e 10 dicembre, di convocare le elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale e dell'Ordine regionale, fissandole per il 22 e 29 gennaio e 5 febbraio 2017 e aderendo così a una deliberazione del 14 novembre del presidente del Cnog, Enzo Iacopino.
Non siamo, tuttavia, certi della vigenza e cogenza delle norme richiamate dallo stesso Consiglio nazionale per giustificare questa decisione. Rinnovare oggi gli organi di rappresentanza con i vecchi criteri e metodi significa infatti, a nostro avviso,andare contro una legge dello Stato, approvata lo scorso ottobre dal Parlamento ed entrata in vigore il 15 novembre, che attende solo i decreti attuativi per essere operativa.
Nei fatti, il numero dei consiglieri nazionali dell’Ordine passerà dagli attuali 144 (più 12 del Consiglio di disciplina) a un massimo, in totale, di 60. Votando in gennaio e in febbraio e in assenza delle nuove regole attuative, secondo le indicazioni del Cnog, tutto rimarrebbe invece come prima: in tutta Italia si dovrebbero cioè eleggere 156 consiglieri nazionali. Andare alle urne in queste condizioni significa quindi incorrere nel concreto rischio di una elezione del Consiglio nazionale che può essere contestata e rivelarsi illegittima, rischiando di essere poi annullata.
Anche separare le elezioni dei Consigli regionali da quelle del Cnog - altra soluzione possibile - comporterebbe il raddoppio delle spese, per la duplicazione delle consultazioni, e l'instaurazione di un meccanismo che si perpetuerebbe nel tempo. Tutto questo non possiamo permettercelo: l'Ordine dei giornalisti non gode infatti di finanziamenti pubblici ma vive delle quote degli iscritti, riscosse dagli Ordini regionali e una cui parte viene anche inviata al nazionale. E sono queste stesse quote a permettere agli Ordini di organizzare le elezioni. Abbiamo finora portato avanti un'azione di contenimento dei costi, dalle utenze alla gestione dello stesso Ordine. Lo abbiamo fatto per garantire ai nostri iscritti, ad esempio, una formazione totalmente gratuita su tutto il territorio regionale.
Pur comprendendo che il presidente Iacopino si trova oggi in una situazione difficile, schiacciato tra l'incudine di decreti attuativi che ancora non ci sono - ma per vararli il governo ha sei mesi di tempo, a partire da novembre - e il martello di una scadenza di mandato per la quale non è stata ancora adottata alcuna ulteriore proroga (auspicabile in tempi rapidi, data la situazione), confidiamo tuttavia sul fatto che lo stesso presidente possa prendere atto di questa situazione e con responsabilità e coraggio - che ad oggi non è mancato, specialmente in favore della parte più debole della categoria, che ha sempre prontamente difeso - impedisca di tornare al passato, ma decida di applicare la nuova legge, evitando una spesa di denaro dei colleghi che rischia di rivelarsi inutile.