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Regole chiare nei rapporti tra le istituzioni e i giornalisti unico modo per garantire una informazione corretta e trasparente
Per Assostampa e Gus Sicilia «basterebbe applicare la legge che nel 1963 ha istituto l’ordine dei giornalisti e che prevede che la professione possa essere svolta solo da chi è regolarmente iscritto all’ordine per evitare malintesi, inutili polemiche e scontri e per mettere definitivamente in chiaro che una conferenza stampa è definita tale solo se permette agli interessati (istituzioni o privati) di invitare i giornalisti (e solo loro), che siano realmente tali e iscritti all’ordine, per illustrare punti di vista e iniziative». «Ai giornalisti - precisano - spetta poi il compito di trasferire a lettori e telespettatori i contenuti della conferenza stampa. Cosa diversa sono le assemblee cittadine o le riunioni politiche alle quali chiunque può assistere e intervenire compresi i giornalisti che potranno poi riferire quanto avvenuto e i diversi punti di vista espressi».
«Sbaglia chi afferma che l’art. 21 della Costituzione, che tutela la liberta di espressione, equivalga a un lasciapassare perché chiunque possa esercitare la professione giornalistica senza averne titolo. Pertanto - conclude il sindacato dei giornalisti - invitiamo tutte le istituzioni (dai Comuni alle società sportive) a normare in modo chiaro e definitivo, fissando anche con un regolamento e con procedure di accreditamento da applicare sempre o non solo in modo saltuario, i criteri di accesso dei giornalisti alle fonti di informazione».
Nella foto: Franco Di Parenti, presidente GUS Sicilia