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Università di Palermo, "deregulation" nell'attività di informazione e comunicazione
“Accadono fatti tanto curiosi quanto bizzarri all’Università degli Studi di Palermo, che festeggia i suoi 210 anni di vita: sono stati messi in servizio un addetto stampa e un portavoce provenienti dall’Università di Torino, mentre è in corso una selezione pubblica per un posto di giornalista per una non meglio identificata attività di “supporto giornalistico alla comunicazione istituzionale d’Ateneo”, nella quale i criteri selettivi sono stati resi noti dopo la presentazione delle domande”. Lo afferma il segretario provinciale dell’Associazione siciliana della stampa, sindacato unitario dei giornalisti, Roberto Ginex.
“La deregulation in ambito di informazione e comunicazione approda anche nell’Ateneo palermitano. Infatti – prosegue Ginex - avviare procedure amministrative interne, seppur legittime ma non obbligatorie per reclutare giornalisti – il riferimento è all’addetto stampa perché la figura del portavoce è fiduciaria – significa tagliare fuori numerosi e titolati colleghi in Sicilia in grado di svolgere al meglio l’attività di informazione e comunicazione, se non altro per il fatto di conoscere meglio il panorama dell’informazione isolana”.
“A questo, come accennato – aggiunge il segretario Assostampa di Palermo - si aggiunge che l’Università palermitana per reclutare a tempo determinato una unità che si occupi di “supporto giornalistico alla comunicazione istituzionale d’Ateneo”, sta espletando una selezione in cui il presidente della Commissione, come è noto a tutti, ha già lavorato in passato con alcuni dei giornalisti che affronteranno con lui il colloquio. Un quadretto, questo, che francamente lascia non poche perplessità”.
“Invitiamo, pertanto, il nuovo Rettore Fabrizio Micari – conclude Ginex - ad un confronto aperto con l’Assostampa, sindacato unitario dei giornalisti, e l’Ordine dei giornalisti per dare un senso davvero pubblico-istituzionale e non “privatistico” all’attività di informazione dell’Università degli Studi di Palermo”.
“La deregulation in ambito di informazione e comunicazione approda anche nell’Ateneo palermitano. Infatti – prosegue Ginex - avviare procedure amministrative interne, seppur legittime ma non obbligatorie per reclutare giornalisti – il riferimento è all’addetto stampa perché la figura del portavoce è fiduciaria – significa tagliare fuori numerosi e titolati colleghi in Sicilia in grado di svolgere al meglio l’attività di informazione e comunicazione, se non altro per il fatto di conoscere meglio il panorama dell’informazione isolana”.
“A questo, come accennato – aggiunge il segretario Assostampa di Palermo - si aggiunge che l’Università palermitana per reclutare a tempo determinato una unità che si occupi di “supporto giornalistico alla comunicazione istituzionale d’Ateneo”, sta espletando una selezione in cui il presidente della Commissione, come è noto a tutti, ha già lavorato in passato con alcuni dei giornalisti che affronteranno con lui il colloquio. Un quadretto, questo, che francamente lascia non poche perplessità”.
“Invitiamo, pertanto, il nuovo Rettore Fabrizio Micari – conclude Ginex - ad un confronto aperto con l’Assostampa, sindacato unitario dei giornalisti, e l’Ordine dei giornalisti per dare un senso davvero pubblico-istituzionale e non “privatistico” all’attività di informazione dell’Università degli Studi di Palermo”.