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Addio Aurelio Bruno, il saluto dei giornalisti siciliani al maestro di cronaca nera


aurelio brunoSi sono svolti oggi alle 12 nella chiesa di Sant'Orsola a Palermo i funerali di Aurelio Bruno, decano dei giornalisti siciliani morto ieri a 93 anni. Cronista di nera e giudiziaria Bruno, laureato in Giurisprudenza, cominciò giovanissimo il mestiere nel quotidiano L'Ora. Proseguì la carriera lavorando per numerose testate come il Mattino di Sicilia, Telestar, La Sicilia, l'ANSA e la Rai. Memoria vivente di notizie e aneddoti, Bruno aveva anche un enorme archivio cartaceo con articoli e documenti ormai introvabili. Ricordava sorridendo quando il boss Beppe Di Cristina gli disse: "Si ricordi che la virtù di un giornalista è la moderazione". Fino ad oltre i 75 anni Bruno si aggirava ancora nei corridoi del palazzo di giustizia palermitano cercando notizie e salutando avvocati e magistrati vecchi e nuovi. In tutta la sua carriera non è mai stato querelato. Era stato nominato cavaliere della Repubblica. Il 26 novembre 1995 il quotidiano L'Unità gli dedicò un'intera pagina del giornale intitolata "Cronista da marciapiede" in cui il giornalista raccontava episodi della sua lunga carriera, come quando scoprì l'avvelenamento di Gaspare Pisciotta. (ANSA).

Affetto e rimpianto per la scomparsa di Aurelio Bruno.
Tre generazioni di cronisti di nera e giudiziaria hanno fatto riferimento a lui e al suo formidabile archivio

L’Associazione siciliana della Stampa e il Gruppo regionale Giornalisti Pensionati ricordano con affetto e rimpianto Aurelio Bruno, grande cronista di nera, memoria storica dei più terribili fatti di sangue in Sicilia negli ultimi 60 anni. Tre generazioni di cronisti di nera e giudiziaria hanno fatto riferimento a lui e al suo formidabile archivio, che custodiva gelosamente anche nella sua mente, in ogni drammatica circostanza che richiedeva date luoghi e personaggi.  Il suo modo di fare il cronista era diverso, non aspettava mai il commissario che gli raccontasse come erano andate le cose, era sempre sul campo a vedere, guardare, osservare, verificare con fare sornione, quasi disinteressato. Ma le sue notizie erano sempre signore notizie, di prima mano, verificate, quelle notizie che ogni cronista vorrebbe avere. Con un pizzico di sano cinismo ed ironia  oggi inimitabili.  Ci sapeva fare anche con i giovani colleghi  che trattava con professionalità ed umanità, ma che sapeva stimolare alla ricerca del buon giornalismo d’inchiesta sul campo.

Aurelio ci ha lasciati domenica 20 settembre. Serenamente. Abbracciamo il maestro di tanti grandi cronisti di nera siciliani. Il direttivo del Gruppo siciliano Giornalisti Pensionati in una delle sue ultime riunione aveva deciso di consegnarli una medaglia alla carriera entro il 2015. Lo faremo ugualmente nel corso della prossima assemblea degli iscritti.

Natale Conti
Presidente Gruppo Giornalisti Pensionati

 

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