| Notizie
Stop violenza sulle donne, informazione e reati sessuali. Il seminario in Assostampa: "I giornalisti e le norme del nuovo codice deontologico"

I doveri dei giornalisti di fronte alla proliferazione delle notizie che riguardano i reati sessuali, le violenze sulle donne il revenge porn, i femminicidi che ormai segnano ogni giorno la cronaca nel nostro paese. Informazione, deontologia e reati sessuali sono stati al centro del seminario organizzato da Assostampa in collaborazione con l’associazione Flavio Beninati e l’Ordine degli avvocati di Palermo. A coordinare i lavori il vicesegretario regionale di Assostampa Roberto Leone .
L’introduzione è stata di Carla Garofalo, avvocato e organizzatrice alla rassegna "Di maggio in maggio", all'interno della quale è stato previsto il seminario che è stato il terzo di una serie in cui sono stati affrontati questi temi in relazioni alle norme e alle sentenze più recenti. Carla Garofalo, che ha seguito in tribunale la vittima dello stupro del Foro Italico, ha voluto sottolineare come uno dei rischi maggiori del racconto delle violenze e dei femminicidi sia ormai quello della vittimizzazione secondaria, cioè del trasporto delle vittime sul palcoscenico della cronaca, ma anche all’interno stesso delle indagini nelle quali vengono sottoposte a una serie di accertamenti di interrogatori di perizie che spesso mettono a dura prova la loro resistenza psicologica .
Mario Consani, giornalista e cronista di giudiziaria per oltre trent’anni a Milano e adesso docente di Deontologia allo IULM ha invece puntato il suo intervento sulle nuove norme contenute nel codice deontologico in vigore per i giornalisti dal 1 giugno scorso. E in particolare sui nuovi articoli che riguardano il modo in cui devono essere affrontati questo tipo di racconti da parte dei giornalisti professionisti. Elemento centrale di questa nuova normativa è la continenza essenzialità dell’informazione un punto sul quale si è soffermato a lungo con sali ricordando come il cronista perfetto prima era quello che aggiungeva un numero più grande possibile di particolari nella ricostruzione della sua storia adesso invece - sottolinea Consani - bisogna saper scegliere tra le cose che effettivamente danno un rilevanza pubblica alla vicenda e quelle che suscitano semplicemente una curiosità una morbosità nel lettore.. Con sali quindi portato una serie di esempi di provvedimenti presi dal consiglio di disciplina della Lombardia e di quella nazionale su alcuni casi specifici, rilevando come non ci sia una omogeneità di giudizi spesso, ma che i colleghi chiamati a decidere sono spesso in difficoltà sulla valutazione dei comportamenti .
Tiziana Martorana, consigliere dell’Ordine dei giornalisti ha puntato sulla necessità del coinvolgimento delle associazioni che occupano delle violenze sulle donne per creare una rete che effettivamente porti a evitare l’identificazione alle persone vittime e poi ha sottolineato come ancora oggi non ci sia quella sensibilità in molti colleghi che porti a evitare racconti che definiscano omicidi avvenuti ad esempio "per troppo amore".
E Claudia Mirto ha insistito poi sul ritorno indietro di alcune battaglie condotte dalle giornaliste negli anni 70, quando si andava allo scontro con i direttori e capiredattori per evitare che nelle cronache trovassero ampio spazio commenti o dichiarazioni di chi commetteva i reati nei confronti delle donne che diventato poi quasi alibi o giustificazione con il più classico "se l'era andata a cercare".
Molto vivace e intensa, la partecipazione del pubblico che che è intervenuto con parecchie domande riguardano sia la qualità dell’informazione e le scelte dei giornalisti, ma anche la necessità di fare rete nelle scuole e nelle famiglie per creare quella coscienza comune che poi porti a una consapevolezza fondata su una figura femminile che non può essere scambiata come oggetto corpo in vendita. Amche questo appuntamento organizzato dal Circolo della stampa si è concluso con un brindisi offerto dalla sezione siciliana delle Donne del vino.
VIDEO / MARIO CONSANI: ECCO IL NUOVO CODICE DEONTOLOGICO