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Intimidazioni e querele: i rischi per la libertà di stampa. Assostampa e Ossigeno, il ponte Palermo-Roma

Intimidazioni e querele: i rischi per la libertà di stampa. Assostampa e Ossigeno, il ponte Palermo-Roma

“La settimana della libertà di stampa” si è aperta ieri 5 maggio alle 10 nella sede di Assostampa Sicilia di via Crispi 286 rinnovando il ponte tra Palermo e Roma con un collegamento con la sede di “Ossigeno per l’informazione” alla Casa del Jazz promosso da Alberto Spampinato. Oltre sessanta i giornalisti collegati da tutta Italia per seguire il seminario organizzato sulle minacce alla libertà di stampa e in particolare sulle querele e le richieste di risarcimento danni che molto spesso si trasformano in una vera e propria intimidazione nei confronti dei giornalisti. Primo intervento sul giardino della memoria. Dalle 10,30 alle 11 collegamento con la sede di Assostampa Sicilia da dove il vicesegretario regionale vicario Roberto Leone ha coordinato gli interventi. Le nuove targhe al Giardino della memoria per la strage di Pizzolungo e per Boris e Giuliano e gli appuntamenti con le scuole e le altre iniziative raccontate da Mario Pintagro al quale è affidata la cura del Giardino di Ciaculli.mario pintagro

ossigeno.2025L’allarme per la libertà di stampa in particolare in Sicilia aggravata dalla situazione di precariato. Il caso di Salvo Palazzolo, l'inviato di Repubblica sotto scorta, e la manifestazione organizzata in collaborazione con l’università sono stati i temi dell'intervento della segretaria del Gruppo cronisti siciliani, Claudia Brunetto. Ha preso la parola quindi il consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti Riccardo Arena che ha ribadito l'impegno su questi tempi e ha ricordato che proprio in queste ore ilclaudiabrunetto Consiglio della Sicilia ha preso una iniziativa sull'esercizio abusivo della professione. Quindi il ricordo di Mauro de Mauro, il cronista dell’Ora rapito il 16 settembre 1970 sotto la sua abitazione di viale delle Magnolie, e la cui auto fu ritrovata il giorno dopo in via Pietro d’Asaro: proprio in questa strada per la prima volta dopo 54 anni è stata posta una targa per ricordare l’ultima traccia lasciata dal cronista: un’iniziativa a cura dell’ottava circoscrizione, di cui ha portato testimonianza la consigliera Giusi Chinnici.giusi.chinnici

Roberto Leone, vicesegretario Assostampa Sicilia ha ricordato l’importanza di continuare a tenere viva la memoria dei cronisti che si sono sacrificati per la libertà di stampa, oltre a Cosimo Cristina ce ne sono ben altri otto tra cui Peppino Impastato di cui il 9 maggio ricorre anniversario dell’uccisione. "L’attualità della memoria" sta proprio in questo: "Oggi i pericoli maggiori sono quelli creati dalle leggi bavaglio, dalla restrizione degli spazi di libertà e dalle condizioni di lavoro all’interno delle redazioni in cui i contratti di lavoro sono sempre meno applicati e i diritti conquistati messi ogni giorno in discussione. Per questo serve una mobilitazione costante, una vigilanza attiva per impedire che il mestiere diventi soltanto propaganda e comunicazione, invece di curare la parte fondamentale che quella di un’informazione che controlli realmente le amministrazioni pubbliche, il mercato gestito dalle aziende private e anche gli organismi di polizia e di giurisdizione che devono applicare le leggi e farle rispettare a tutti. Per questo è importante un’unità sindacale forte, senza tentennamenti soprattutto senza sconti verso chi si appella sempre alle necessità del mestiere che sono sempre esistite, una delle prime fasi che un giornalista impara entrando in una redazione è quella che questo mestiere si fa senza guardare l’orologio. Ma questo non significa che vanno rispettati dignità e qualità del lavoro in un contesto che deve essere fatto anche dal giusto compenso, un salario che consenta oltre a una vita dignitosa, anche il necessario aggiornamento che non può essere solo quello tecnologico ma deve essere soprattutto quello culturale che permette di entrare in contatto con la realtà circostante per poterla raccontare al meglio. Per questo è necessario arrivare prima possibile al rinnovo del contratto di lavoro della Federazione nazionale della stampa e combattere tutte quelle forme di deprezzamento del lavoro del giornalista che si traduce in salari da fame. Per questo, come ha dichiarato la segreteria generale della Fnsi Alessandra Costante a Conselice il tre maggio “la Fnsi aveva salutato con favore l'apertura della premier sulla liquidazione giudiziaria dei compensi, chiesta da sindacato e Ordine sulla base della legge che porta proprio il nome della premier: ma dopo cinque mesi il dossier continua ad essere chiuso in un cassetto del ministero della Giustizia e i giornalisti considerati figli di un Dio minore. Infine, le querele per diffamazione: in Italia, nonostante le sentenze della Corte costituzionale, esiste ancora il carcere per i giornalisti".

Libertà di stampa dal 5 al 9 maggio. "L'attualità della memoria": gli appuntamenti di Assostampa Sicilia

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