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"Carlo Marcelletti, le mani nel cuore": emozioni e ricordi al Circolo della stampa. Appello per la sanità pubblica

Un incontro molto denso, intenso e a tratti emozionante per i ricordi e gli aneddoti, alcuni inediti, che si sono vissuti nel salone "Orlando Scarlata", nell’ultimo appuntamento del Circolo della stampa di Palermo per il 2024. Al centro una figura che ha fatto molto discutere e non solo a Palermo, ma in tutta Italia: quella del cardiochirurgo dei bambini Carlo Marcelletti raccontato in un libro appena pubblicato dalla casa editrice Vydia, da Vincenzo Varagona, giornalista marchigiano e presidente dell’Unione stampa cattolica italiana. Con lui a ricostruire non solo la presenza a Palermo a cavallo tra la fine del Novecento e i primi Anni Duemila di Carlo Marcelletti, ma anche la sua attività che lo aveva visto già da giovanissimo come uno degli astri della medicina italiana, Roberto Ginex, presidente dell’Inpgi, Salvo Di Salvo, segretario nazionale della Stampa cattolica e tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, e Antonio Fiasconaro, giornalista che per anni ha seguito le vicende della sanità in Sicilia, e che ha vissuto e raccontato l’epopea e poi la tragica è ancora per certi versi oscura fine del luminare.
Vincenzo Varagona ha chiarito subito la sua operazione-verità, e cioè quella di raccogliere il maggior numero possibile di testimonianze, di racconti, di ricordi che sono raccolti in questo libro nel quale c’è anche una parte dell’autobiografia mai pubblicata di Marcelletti. Un lavoro nel quale sono presenti anche colleghi di fama nazionale come Paolo Guzzanti che firma la prefazione, e Concita Di Gregorio che racconta l’esperienza della operazione a cui è stato sottoposto suo figlio. Ma poi, oltre allo spazio lasciato a naturalmente alla famiglia di Marcelletti in particolare alla moglie Roberta, ci sono i racconti di tutti coloro che hanno lavorato con lui, dalle prime esperienze sino ad arrivare al periodo del Bambino Gesù a Roma e della nascita della cardiochirurgia pediatrica a Palermo.
Ma naturalmente è stato proprio il periodo palermitano e la sua forte incidenza sulla sanità pubblica siciliana al centro degli interventi sia di Roberto Ginex che di Salvo Di Salvo che hanno sottolineato come l’impronta data da Marcelletti era purtroppo ostacolata all’interno di un panorama in cui si combatteva tra pubblico e privato e in cui spesso il primo era destinato a soccombere. Antonio Fiasconaro ha invece ricostruito uno dei passaggi più drammatici della permanenza a Palermo di Carlo Marcelletti e cioè l’operazione di separazione delle piccole gemelle siamesi che si concluse purtroppo con la morte delle pazienti e che Fiasconaro all’epoca cronista della Sicilia di Catania riuscì a seguire direttamente dall’interno della sala operatoria, un evento davvero unico per un giornalista reso possibile da dai rapporti che aveva creato con il chirurgo. Ma poi anche la ricostruzione di quelli che erano i rapporti con i pazienti e la estrema generosità di Marcelletti nel volere intervenire e aiutare anche coloro i quali avevano notevoli difficoltà economiche. Passaggio che poi è stato sottolineato negli interventi del pubblico, tra i quali alcuni genitori di piccoli operati e restituiti alla vita dal chirurgo, che hanno ricordato come il medico si facesse anche promotore di campagna di raccolta fondi proprio per riuscire a poter portare in sala operatoria chi non ne aveva la disponibilità economica.
Presente con altri medici di presidi ospedalieri di Palermo, Alessandro Giamberti, attuale primario della cardiochirurgia del Policlinico San Donato, che si è definito "un allievo" di Carlo Marcelletti e ha spiegato anche perché per alcuni anni tra di loro era caduto il gelo. “Avevo rifiutato di seguirlo nella sua avventura a Modena e per questo lui per anni non mi rivolse la parola: era stato secondo il suo codice di comportamento, un vero e proprio tradimento che lui non poteva ammettere". Per fortuna poi le cose si sono risolte e adesso Giamberti rivolge un appello alla stampa perché sia presente e di una mano concreta a far sì che a Palermo ci sia un polo di cardiochirurgia pubblico all’altezza delle necessità di una grande città di una grande area geografica come Palermo e la Sicilia occidentale. "Sono sicuro che oggi Marcelletti sarebbe qui con noi e sarebbe molto contento di quello che stiamo facendo".
Non è mancato il brindisi finale, grazie all'Associazione donne del vino, che si è concluso con gli auguri di buone feste. Appuntamento a gennaio con un calendario che si annuncia con sorprese molto interessanti.
La festa del Circolo della stampa: a Mondello musica, danze e buon vino