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"Il lungo viaggio"di Anna Giudice tra la Palermo degli Anni 60 e il resto del Mondo: "Formidabili quei tempi"
Dai laboratori della facoltà di Biologia di via Archirafi a Palermo a quelli degli Stati Uniti sino alle trasferte in Giappone e in Russia e poi il ritorno nella Palermo degli Anni 60 in un tumulto di emozioni e soprattutto con la voglia di far rinascere la città dove ancora erano evidenti le macerie nella Seconda guerra mondiale. "Il lungo viaggio" di Anna Giudice ieri pomeriggio al Circolo della stampa ha fatto rivivere un periodo complesso e difficile, ma anche pieno di forza e di entusiasmo per la rinascita della città, ricco di episodi e aneddoti che hanno divertito e interessato la platea che si è riunita per questo penultimo appuntamento del 2024 nel salone "Orlando Scarlata" dell’Associazione siciliana e della stampa. Con Claudia Mirto a coordinare gli interventi il racconto di Anna Giudice è stato condito dalle analisi approfondite e taglienti di Piero Longo e quelle altrettanto pungenti di Egle Palazzolo. Dopo l'introduzione dell'autrice sulle ricerche sul riccio di mare dal marito che ebbero sviluppi internazionali, Piero Longo ha insistito sulla necessità di avere questa forza di intervenire sulle cose finché se ne ha la possibilità, al di là della età anagrafica, quando si sente di avere il dovere civile di far sì che quella che noi chiamiamo democrazia sia veramente tale grazie alla partecipazione di tutti. Ma non solo, il racconto di Anna Giudice ha portato nella Palermo del boom economico in cui l’Ente provinciale del turismo dell'allora presidente Paolo Bevilacqua, era disposto a spendere milioni e milioni di lire per rilanciare l’immagine della città in un momento in cui le tradizioni popolari erano soppiantate dal risotto alla vodka e dalle pennette al salmone. E così, Anna Giudice si inventa "l’arte della tavola" e di ritorno dei viaggi intorno al mondo col marito scienziato, diventa l’animatrice della vita mondana della città, occupandosi dell’accoglienza degli scrittori e degli intellettuali in primo luogo di un Premio Mondello che vive il suo momento d’oro. E così che riparte l'epopea dello street food che arriva ai nostri giorni.
Anche questo circolo è stato un appuntamento conviviale, grazie alla collaborazione con l’Associazione donne del vino. E quindi durante l’incontro è stato degustato un nero d’Avola offerto da una delle cantine che partecipano all’accordo con Assostampa. Finale con un ricordo fuori programma di Dodi Sorrentino, ex presidente della Camera di Commercio di Palermo che inserendosi nel racconto dei viaggi all’estero di Anna Giudice ha voluto ricostruire una trasferta a Mosca in cui lei faceva di interprete a Giovanni Lentini, presidente del premio Mondello e a Nino Buttitta che subiscono il furto del portafoglio appena arrivati nella capitale dell’ex Unione sovietica. Particolare assolutamente curioso che desta l’ilarità dei presenti è quello che i due, per non farsi capire dagli agenti russi, parlavano in uno strettissimo dialetto siciliano che poi lei doveva tradurre in russo. Tutto finì bene, perché l’indomani mattina i soldi ritornarono ai loro legittimi proprietari.
Prossimo appuntamento del Circolo della stampa per chiudere il primo anno di attività giovedì 19 dicembre alle 18:30 Vincenzo Varagona, presidente nazionale dell’unione stampa cattolica, presenterà il suo libro le mani sul cuore che ricostruisce l’attività del cardiochirurgo Carlo Marcelletti, con lui il giornalista Antonio Fiasconaro, il segretario dell’Unione stampa cattolica e tesoriere dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia Salvo Di Salvo il presidente dell’Inpgi Roberto Ginex.