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Inpgi, Ginex: "Bassi compensi determinano basse pensioni"

Inpgi, Ginex: "Bassi compensi determinano basse pensioni"

ginexinpgiIl presidente dell’ INPGI Roberto Ginex  intervenendo all’inaugurazione della mostra “Il 1924, attacco alla stampa, agonia della libertà, nascita del totalitarismo” organizzata dalla Fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi” alla Casa della Memoria e della Storia, in programma a Roma fino al 10 gennaio ha rilanciato sul tema dei diritti dei giornalisti a tutela della stessa libertà di stampa dicendo : “E’ un’importante mostra che richiama la nostra storia, la storia del giornalismo e gli attacchi alla libertà di stampa degli anni ’20. Vorrei però dal passato arrivare ai giorni nostri, al giornalismo che oggi è molto diverso rispetto a quegli anni. Quando si fa accenno alla liberta di stampa penso a quanti colleghi sono poco liberi perché sono precari oggi, nel 2024, pagati pochi euro al pezzo. Una condizione che pesa come un macigno sulla pensione futura. Abbiamo grandi gruppi editoriali che pagano poco i giornalisti autonomi e freelance, anche per questo abbiamo rinnovato l’invito a convocare il tavolo governativo su Equo compenso giornalisti come più volte chiesto dalla Fnsi ”.

“Il giornalismo e la libertà di stampa sono garanzie di democrazia e libertà. Sono diritti che nel tempo ci siamo costruiti e che abbiamo il dovere di tutelare a garanzia dei cittadini e della libera informazione e a garanzia di tutti quei colleghi che, in questo momento, sono meno fortunati”, aggiunge Ginex, presente all’inaugurazione con il Vicepresidente Inpgi, Mattia Motta. Ginex ha espresso “profondo apprezzamento per la fondazione sul Giornalismo “Murialdi” che ha realizzato una mostra necessaria e questo bellissimo momento di confronto sul passato e sulla storia, ma è importante guardare a come i problemi di oggi possono influire sul domani della professione. Per questo occorre alzare i compensi dei giornalisti autonomi e freelance”

Per Giulio Anselmi, Presidente del comitato scientifico della Fondazione, “la mostra accende i riflettori sulla democrazia e sul mondo dell’informazione. Il 1924 segna l’attacco alla stampa. Coincide infatti con arrivo della destra al potere che, da sempre, è portata a fare propaganda a proprio vantaggio. Oggi, ci sono manifestazioni d’intolleranza della destra nei riguardi dell’ informazione con numerosi tentativi di bavaglio”.

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