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Circolo della stampa, "Ossigeno" a Villa Malfitano. Federica Molè racconta suo padre Gianni

Un incontro che parte sul filo del ricordo e che toccando le corde più intime si trasformerà in racconto che avrà più voci scevre da ogni retorica per il circolo della stampa di Assostampa che torna a dare appuntamento in esterna il 25 ottobre alle 18 a Villa Malfitano a Palermo per presentare “Ossigeno” di Federica Molé. Dopo l'introduzione di Franco Nicastro, consigliere regionale dell'Ordine dei giornalisti, con l’autrice dialogheranno Ina Modica consigliera regionale del sindacato unitario dei giornalisti siciliani, assieme al segretario regionale Giuseppe Rizzuto ed al vicesegretario vicario Roberto Leone ed al presidente Inpgi Roberto Ginex che hanno conosciuto Gianni Molé padre di Federica, dirigente sindacale, per anni segretario provinciale della sezione di Ragusa, scomparso a 61 anni nel 2020. Al centro del romanzo edito da Archinet c’è proprio il rapporto tra una figlia e un padre.
“Un padre importante, spesso ingombrante, scrive Guido Conti, nell’abstract del libro un giornalista che si è costruito una carriera autorevole per scelte non facili in una regione, la Sicilia, dove fare il giornalista con la schiena dritta, con modelli letterari come Sciascia o di giustizia come Falcone e Borsellino, è sempre un problema. Federica, fin da piccola, adora il padre che profuma di sigaro alla vaniglia, trascorrono le vacanze nella casa dei nonni, a Scoglitti, dove il mediterraneo e la spiaggia fanno da teatro ad una infanzia felice. Non è semplice per una figlia raccontare questo rapporto di amore per un genitore che diventa modello e mito anche nel lavoro, perché Federica seguirà le orme del padre come giornalista. Un padre che invita la figlia a spingere sempre nella vita, che chiede sempre il massimo, ogni giorno, in ogni occasione, creando ansie e paure. Federica Molè mostre le ferite per guarirne, perché la letteratura è anche un modo per condividere il dolore e le ansie, mettendo i lettori di fronte ad uno specchio dove ogni attimo della vita, anche quello più banale di un bagno al mare o di una festa, possono rivelarsi gioiosi o tragici, sempre però nella prospettiva di essere vissuti nella loro pienezza. Per certi aspetti è anche un romanzo generazionale, che racconta chi, nato alle soglie degli anni novanta, si ritrova in un mondo di precarietà e di incertezze, di strade sul lavoro che si aprono e si chiudono continuamente in una società che si trasforma in maniera repentina, senza punti fermi. In questo senso Ossigeno ha diversi piani di lettura che pone il padre come un punto di riferimento solido, non solo di presenza ma anche di valori e di etica, che un fatto tragico, all’improvviso, può spazzare via. Ossigeno è un bisogno di aria, con la necessità di restituire al genitore l’amore che ha dato, ma anche un modo per insegnare a tutti che la vita quotidiana, anche nella sua apparenza, non è mai banale. Anche perché una parola, una frase buttata lì da un genitore distratto, possono ferire per sempre l’anima di una bambina. Un romanzo di forza e di fragilità, di ansie e paure, di bellezza tragica, che indica un modo, come spiega bene la collana in cui è inserito, di ricostruire un rapporto e un mondo andato in frantumi attraverso il potere salvifico e curativo della parola e del racconto.”
Gli appuntamenti con il Circolo della stampa in via Crispi 286