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Truffa Sopaf all'Inpgi - Poche certezze, troppe ombre/4
Poche certezze, troppe ombre/4
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Proviamo a ricostruire una vicenda che preoccupa seriamente tutti i giornalisti italiani
La prima sezione del Tribunale penale di Milano, davanti al quale si celebra il processo per la vicenda Inpgi-Sopaf, ha respinto la costituzione di parte civile dell'Ordine nazionale dei giornalisti e di alcuni giornalisti che si erano costituti in giudizio a titolo personale. Secondo il Tribunale la richiesta di costituzione è stata respinta perchè l'Ordine non ha subito alcun danno patrimoniale e di immagine che invece - secondo la pubblica accusa - ha subito l'Inpgi. Tuttavia il Cda dell'Istituto di previdenza ha deciso di non costituirsi parte civile pur restando parte offesa nel giudizio penale che vede imputati GIorgio e Luca Magnoni (padre e figlio) la cui società, Sopaf - secondo la tesi del Pm - nella vendita di 224 quote Fip all'Inpgi avrebbe guadagnato 7,6 milioni di euro. Nell'ambito della stessa inchiesta al presidente dell'Inpgi, Andrea Camporese, è stato notificato un avviso di garanzia che ipotizza il resto di truffa aggravata ai danni dello stesso stesso istituto. Lo stesso tribunale ha invece accettato la costituzione di parte civile della Cassa dei medici (Enpam) e Cassa dei ragionieri, il cui presidente Paolo Saltarelli è stato arrestato l'11 novembre del 2014. Nella prossima udienza, fissata per il 19 maggio, il tribunale deciderà sulla richiesta di patteggiamento presentata da Giorgio e Luca Magnoni. Mentre su questa delicata e poco trasparente vicenda la Fnsi mantiene un incomprensibile e ingiustificato silenzio (il segretario generale Lorusso, delegato della Fnsi in Cda, ha però firmato un comunicato con alcuni giornalisti eletti nello stesso consiglio di amministrazione), è stata invece confermata la notizia secondo la quale il Cda dell'Inpgi starebbe preparando una riforma dell'intero sistema con pesanti tagli alle prestazioni. La manovra - secondo quanto ha dichiarato in Giunta e alla conferenza nazionale dei Cdr il segretario generale della Fnsi - dovrebbe servire a fare fronte allo squilibrio di oltre 90 milioni di euro tra entrate e uscite per pensioni nel 2015, con il quale si dovrebbe chiudere il bilancio dell'Istituto per il 2014 che, frattanto, ha già provveduto a bloccare i mutui e a mettere un tetto per i prestititi in favore dei giornalisti. Ovviamente questa notizia sta facendo salire la tensione all'interno della categoria sempre più preoccupata per la tenuta dei conti, per le pensioni (attuali e future), per il sistema di welfare e per il futuro dello stesso istituto. In coda riproponiamo l'attenta e scrupolosa ricostruzione della vicenda giudiziaria fatta da Franco Abruzzo sul suo sito (ww.francoabruzzo.it) e le reazioni.
SCONTRO TRA INPGI E ORDINE. IACOPINO E PIROVANO REPLICANO AL CDA: "CASO SOPAF-INPGI: ATTACCO PERSONALE DI ALCUNI MEMBRI CDA, IL CNOG NON È UN ORGANISMO FANTOCCIO"
Ecco come Enzo Iacopino e Paolo Pirovano rispondono ai membri del Cda Innpgi a proposito della vicenda giudiziaria che vede il presidente Inpgi Camporese indagato per truffa.
"Mai in nessuna presa di posizione erano stati fatti da parte dell'Odg nomi di colleghi impegnati nell'Inpgi. Mai.
I firmatari lo fanno e - dimenticando che le "casse" come l'Inpgi esistono perché hanno alle spalle un Ordine o un collegio professionale - si spingono oltre, con un'idea evidentemente proprietaria degli organismi, attribuendo a noi la scelta di presentare la richiesta di costituzione di parte civile. La decisione è stata presa dal Cnog con 4 astensioni e 106 voti favorevoli. Nessuno dei consiglieri ha espresso voto contrario né alcuno ha manifestato perplessità sulla iniziativa.
Il Cnog non è un organismo fantoccio, ma il rappresentante massimo di tutti i giornalisti italiani che hanno il diritto di conoscere tutto quanto ruota attorno alle operazioni della rinomata ditta Magnoni." (segue)
TRUFFA CONTRO L'INPGI, L'UDIENZA DI MILANO DEL 14 APRILE: LA RICOSTRUZIONE DI FRANCO ABRUZZO
PROCESSO SOPAF. TRIBUNALE PENALE DI MILANO: l’Ordine nazionale dei Giornalisti non ammesso come parte civile perché non ha subito danno patrimoniale e di immagine (danno duplice patito soltanto dall’Inpgi, che resta semplice parte offesa nel giudizio penale a carico di Giorgio e Luca Magnoni factotum della società, che ha guadagnato, secondo il Pm, 7,6 mln con la vendita all’Istituto di 224 quote Fip). Iacopino e Pirovano (Odg): “La scelta del Tribunale va rispettata ma il segnale dato dall’Ordine resta. Essere in aula era un dovere nei confronti di tutti i colleghi e in particolare quelle migliaia che vivono con difficoltà questa professione faticano ad accettare che una società possa comprare - come afferma il magistrato - con soldi dell'Inpgi delle quote e le rivenda all'Inpgi stesso guadagnandoci 7.600.000,00 euro su un investimento di 30 milioni.” Cassa dei medici (Enpam) e Cassa dei ragionieri parti civili. Prossima udienza il 19 maggio (h 15.30): attesa la decisione sul patteggiamento (4 anni e 6 mesi per Giorgio Magnoni; 3 anni e 6 mesi per Luca Magnoni).
L’Inpgi, non costituendosi parte civile, afferma in sostanza di figurare solo nominalmente tra i danneggiati “avendo assunto il ruolo di soggetto terzo, totalmente estraneo ai fatti”. E conseguentemente non ha chiesto il ristoro dei danni patiti per 7,6 milioni (secondo le ipotesi accusatorie del pm). Il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese, indiziato di truffa ai danni dell’Istituto che rappresenta, ha sempre respinto la ricostruzione istruttoria della pubblica accusa. Rimane da ricostruire il passaggio dei 30 milioni tra Inpgi e Sopaf: prima o dopo la consegna delle 224 quote Fip? La prossima udienza è prevista per il 19 maggio (h 15.30): è attesa la decisione sul patteggiamento (4 anni e 6 mesi per Giorgio Magnoni; 3 anni e 6 mesi per Luca Magnoni). Rimane il fatto che Giorgio e Luca Magnoni, accettando un patteggiamento alquanto pesante, si dichiarano in sostanza autori di una truffa ai danni di Inpgi (7,6 mln), Cassa Ragionieri (52 mln) e di Enpam (20 mln). Come fa l’Inpgi a giustificare di fronte ai propri iscritti il suo comportamento?
Leggi il testo integrale dell'articolo sul sito di Franco Abruzzo
Giù le mani dall’INPGI: il video della tavola rotonda
Vicenda Sopaf, squilibrio tra entrate e uscite previdenziali e scenari futuri. Molte incertezze sul futuro delle pensioni dei giornalisti e pochi ne parlano.
Quali conseguenze subiranno le pensioni dei giornalisti a seguito della vicenda Inpgi-Sopaf? Perché tutti ne sanno ma pochi ne parlano? Cosa devono aspettarsi i giornalisti freelance che versano i contributi alla gestione separata dell’Inpgi? E quanto deve preoccupare lo squilibrio tra entrate e uscite previdenziali nella gestione principale?
Per chi si fosse perso la diretta del 13 aprile scorso, ecco il video della Tavola rotonda con Fabio Benati, Daniela Stigliano, Nicoletta Morabito, Franco Abruzzo, Pierangelo Maurizio e Luigi Ronsisvalle.
Leggi l'intero articolo sul sito di Unità Sindacale | Guarda il video della trasmissione su YouTube
Parlano alcuni consiglieri Inpgi: «Sulla vicenda Sopaf dall’Ordine solo demagogia»
Alcuni consiglieri di amministrazione dell’Inpgi eletti in rappresentanza dei giornalisti, insieme con Raffaele Lorusso che rappresenta la Fnsi nel cda, stigmatizzano in una nota l’intervento dei vertici dell’Ordine nazionale sulla vicenda Sopaf: "L’Ordine ha cercato di sostituirsi all’Istituto di Previdenza in un procedimento giudiziario delicato e controverso: una iniziativa inaccettabile e pericolosa, assunta dal Presidente dell’Ordine con lo scopo evidente di delegittimare l’intero gruppo dirigente dell’Inpgi. E questo, alla vigilia di importanti elezioni per il rinnovo degli organismi dell’Istituto di previdenza e dello stesso Consiglio Nazionale dell’Ordine."
Il documento non esprime il pensiero unanime dei consiglieri giornalisti: non è stato sottoscritto dai colleghi Chianura e Mazzocchi.
Leggi il testo integrale della nota
Pensioni: l'allarme lanciato da Franco Abruzzo
È FUOCO AMICO SUI GIORNALISTI. L’INPGI SI INVENTA POTERI PARLAMENTARI E STUDIA COME IMPORRE PRELIEVI DI SOLIDARIETA’ SUGLI ASSEGNI DEI CRONISTI IN ATTIVITA’ E IN PENSIONE AL POSTO DI CANCELLARE (COME VUOLE LA LEGGE FORNERO) LE PENSIONI DI ANZIANITÀ, CHE HANNO MANDATO A PICCO IL BILANCIO DELL’ENTE, E DI CHIEDERE AL GOVERNO DI ACCOLLARSI GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI (CIGS, CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ, INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE, PAGAMENTO DEL TFR IN CASO DI FALLIMENTO DELLE CASE EDITRICI). Come é sempre avvenuto in passato, si possono aumentare i contributi a carico delle aziende e dei giornalisti in attività, e si possono modificare le prestazioni riducendole. Ma senza alcun effetto retroattivo dice la CASSAZIONE CIVILE: “I diritti acquistati e gli importi pensionistici già maturati non possono in nessun caso essere messi in discussione. Le Casse non possono ricorrere ai prelievi di solidarietà, istituto che esula totalmente dalla loro sfera di autonomia decisionale”. Eppure meno di tre anni fa, il 20 novembre 2012, il Ministero del Lavoro ha comunicato all’Inpgi l’approvazione del Bilancio tecnico attuariale che dava all’Istituto una vita tranquilla per 50 anni. Previsioni sbagliate e gonfiate?
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FRANCO ABRUZZO: “CARI COLLEGHI GIORNALISTI, OCCUPATEVI DELL’INPGI!”
Dati allarmanti per l'Inpgi nel secondo rapporto sul “Bilancio del sistema previdenziale italiano”, illustrato il 15 aprile 2015 alla Camera, "Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza" a cura del Comitato Tecnico Scientifico di “Itinerari Previdenziali” (diretto da Alberto Brambilla). Un documento che i cittadini pensionati Inps e i cittadini pensionati Inpgi devono conoscere.
Da questa analisi affiorano la situazione “leggermente squilibrata” (poi precipitata nel 2014 e nel 2015) della gestione principale dell’Inpgi e la “povertà” (30.271 iscritti, 1.275 pensionati, assegni medi di 1.023,5 euro all’anno) della gestione separata dello stesso Inpgi. (segue)