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Rai, lo sciopero dei giornalisti e i doveri del sindacato per l'informazione pubblica. FNSI: "Offesi i lavoratori"

Rai, lo sciopero dei giornalisti e i doveri del sindacato per l'informazione pubblica. FNSI: "Offesi i lavoratori"

Mercoledì 8 maggio una delegazione di Assostampa Sicilia con la segretaria generale della FNSI Alessandra Costante incontrerà i colleghi della sede Rai di viale Strasburgo a Palermo. Il sindacato unitario dei giornalisti condivide e appoggia i motivi dello sciopero proclamato per oggi 6 maggio. Ieri intanto i cdr del Giornale di Sicilia e della Sicilia hanno espresso la loro solidarietà.

LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA USIGRAI

La nota dell'USIGRAI sullo sciopero

La Rai replica al videocomunicato sindacale dell'Usigrai con toni da padroni delle ferriere. Quando non si hanno contenuti, la si butta sull'accusa stantia di fare politica e di far circolare fake news, un’accusa gravissima nei confronti di tutti i giornalisti e le giornaliste della Rai, che punta a screditare un’intera categoria. Si mettono in fila argomenti, questi sì, che non reggono alla prova dei fatti:

1- l'azienda sta già riducendo gli organici non sostituendo le uscite per pensionamento.

2- alle selezioni pubbliche preferisce le chiamate dirette per le prime utilizzazioni in rete.

3- intanto però nega il riconoscimento del giusto contratto a decine di precari della cosiddetta fase 2.

4- la proposta aziendale sul premio di risultato sottrae ai giornalisti una parte economica riconosciuta invece agli altri dipendenti.

5- su censure e bavagli, basta leggere i giornali italiani e internazionali delle ultime settimane. A proposito, che fine hanno fatto i "provvedimenti drastici" annunciati dall'Ad dopo il caso Scurati?

Infine, chi sottrae tempo all'informazione ancora una volta è l'azienda: l'Usigrai si attiene alle regole con un comunicato di un minuto, la protervia aziendale impone una replica che dura il doppio.

Esecutivo Usigrai

Il comunicato della Federazione nazionale della stampa

"Cento anni fa i giornalisti non potevano dare notizia dei furti di bicicletta. Oggi le notizie non allineate diventano fake news. Fnsi ritiene offensivo il contenuto del video comunicato che il vertice della Rai ha voluto diffondere in risposta al documento, letto dai colleghi, con cui Usigrai accompagna lo sciopero indetto per domani". Lo sostengono Alessandra Costante e Vittorio Di Trapani, rispettivamente segretaria generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa. "Accusare centinaia di colleghi di diffondere fake news per danneggiare l'azienda è un atto gravissimo oltreché un'operazione di distrazione di massa per occultare ciò che sta davvero accadendo nel servizio pubblico - prosegue la nota. Così come è puerile, parodia di Peppone e Don Camillo, bollare come politiche e ideologiche le rivendicazioni sindacali, salariali e contrattuali. Sono decine i giornalisti che da anni, con contratti reiterati, lavorano nei programmi di approfondimento giornalistico senza avere però il contratto giornalistico. E l'azienda si rifiuta di riconoscere loro il giusto contratto. Questa non è una fake news, è verità sotto gli occhi di tutti. Come è stato sotto gli occhi di tutti, in Italia e nel mondo, il maldestro tentativo di censurare il monologo di Antonio Scurati sul 25 Aprile. Ultimo episodio di un clima asfissiante per la libertà dell'informazione in Rai. Fnsi è al fianco dei colleghi della Rai e appoggia le rivendicazioni di Usigrai che hanno portato allo sciopero di lunedì 6 maggio".

Il cdr de La Sicilia: solidarietà incondizionata

Il Cdr del quotidiano La Sicilia ha espresso «la più incondizionata solidarietà ai colleghi della Rai, da domani in sciopero per una serie di motivi che non possono essere sottaciuti né sottovalutati. Si va dal “caso Scurati” alle censure e ai bavagli pubblicamente denunciati dall’Usigrai. Ma non vanno tralasciate, fra le altre, le questioni legate alla progressiva riduzione degli organici, alla mancata stabilizzazione dei precari, all’accantonamento delle selezioni pubbliche per favorire le chiamate dirette». In un momento particolarmente difficoltoso per l’intero settore dell’informazione, già fortemente provato dalla crisi economica, il Cdr de La Sicilia si augura che «ai giornalisti tutti, a cominciare da quelli del servizio pubblico, venga data l’opportunità di informare senza condizionamenti, restituendo credibilità a un mestiere che in tanti, troppi vorrebbero venisse svolto soltanto da chi passa esclusivamente delle veline».

Il cdr del Giornale di Sicilia: sostegno in difesa della libertà

Il Comitato di redazione del Giornale di Sicilia è al fianco dei colleghi della Rai, impegnati in una difficile battaglia sindacale a difesa della libertà dell'informazione, dell'autonomia dei giornalisti, contro le censure e in favore di un'indipendenza purtroppo mai raggiunta dal servizio pubblico. Domani i colleghi delle testate della Radiotelevisione italiana effettueranno la prima di una serie di giornate di sciopero. La mobilitazione, organizzata dall'Usigrai, parla alla coscienza del Paese e pone temi delicati di democrazia e civiltà costituzionale gravando esclusivamente sulle tasche dei giornalisti Rai. Per questo bisogna non solo solidarizzare, ma prestare attivamente tutto il sostegno necessario affinché le ragioni espresse dai colleghi della Rai trovino accoglienza e rispetto da parte dei vertici dell'azienda che sono espressione del governo in carica.

Il 6 maggio sciopero dei giornalisti Rai e incontro alla Stampa estera

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