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Maria Grazia Cutuli, 22 anni fa l'omicidio in Afghanistan

Maria Grazia Cutuli, 22 anni fa l'omicidio in Afghanistan

Il 19 novembre di 22 anni è stata uccisa mentre era al lavoro in Afghanistan Maria Grazia Cutuli, giornalista siciliana da anni a Milano dove lavorava al Corriere della sera nella redazione Esteri.

L'agguato 38 giorni dopo l'attentato alle Torri gemelle

È stata trucidata con raffiche di kalashnikov, ventidue anni fa, 19 novembre 2001, la giornalista Maria Grazia Cutuli. Aveva 39 anni.
Si trovava in Afghanistan per indagare sulla matrice dell’attentato terroristico alle Torri Gemelle di New York, avvenuto due mesi prima. Fu vittima di un agguato sulla strada per Kabul, a Sarobi, insieme ad altri suoi colleghi. Insieme a lei furono uccisi Julio Fuentes, inviato di El Mundo, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari, corrispondenti dell’agenzia Reuters.
Lo stesso giorno, in Italia, il Corriere della Sera pubblicava in prima pagina il suo ultimo scoop: il ritrovamento di un deposito di gas nervino in una base abbandonata dai talebani.Sul sito di Ossigeno per l'informazione viene ricostruita la storia di questa coraggiosa giornalista nell’archivio online “Cercavano la verità” www.giornalistiuccisi.it

La storia di Maria Grazia da Catania a Milano

Maria Grazia era appassionata di politica estera. Su giornalistiuccisi.it Ossigeno ricorda l’entusiasmo con cui svolgeva la professione giornalistica e le tappe della sua carriera, attraverso documenti, testimonianze e una ricca bibliografia. La pagina dedicata a Maria Grazia ripercorre le tappe del processo penale per punire i colpevoli della sua morte e ricorda le iniziative in sua memoria; raccoglie inoltre le foto che le scattò Raffaele Ciriello, un altro giornalista ucciso mentre faceva il suo lavoro, e quelle di Alessandro Digaetano, immagini fornite a Ossigeno dalla famiglia Cutuli.
“Volevo andare più a fondo. Superare la schizofrenia del cronista che rimane spettatore di tragedie che non gli appartengono”: con queste parole la giornalista Maria Grazia Cutuli descriveva la sua professione. Parole, ha raccontato a Ossigeno il fratello Mario Cutuli (leggi) con le quali “mia sorella spiega da che parte guardare le cose, da che parte raccontare i fatti; riusciva a essere empatica fino a sentire la sofferenza e il dolore degli altri, per comprenderlo. In molti tratti lei sovrappone il suo percorso umano a quello professionale”. Dei trenta giornalisti italiani uccisi dal 1960 ad oggi, Cutuli è tra i 12 che hanno ottenuto giustizia. Nel 2004 le autorità afghane hanno individuato tre colpevoli, processati e condannati. Uno di loro, in particolare, è stato condannato alla pena capitale, malgrado la famiglia della giornalista si fosse dichiarata contraria a tale punizione estrema. Il processo cominciato in Italia nel 2015 ha condannato gli altri due imputati afgani, sentenza confermata in appello nel 2018.

Il premio a Santa Venerina

Anche quest’anno sono stati assegnati i premi di giornalismo in memoria di Maria Grazia Cutuli. Il Premio, giunto alla diciannovesima edizione, è promosso dal Comune di Santa Venerina (Catania), città di origine della giornalista, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Sicilia. Sabato 18 novembre 2023, alle ore 18 a Santa Venerina, presso il Cineteatro Eliseo sono stati assegnati: il premio stampa estera alla giornalista russa Marina Ovsjannikova; il premio stampa nazionale all’inviata RAI Veronica Fernandes; il premio giornalista emergente al collaboratore di Repubblica – Palermo a Tullio Filippone. La serata è stata condotta da Laura Bonasera, giornalista La 7.

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