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Mozione sul lavoro autonomo approvata dal 27° Congresso FNSI Chianciano 2015
Pubblichiamo di seguito la mozione sul lavoro autonomo approvata al Congresso Fnsi del 2015. Il testo è il frutto di una sintesi unitaria realizzata dai freelance presenti al Congresso tra tre mozioni presentate sul tema.
Il 27esimo Congresso della Fnsi, riunito a Chianciano Terme, individua le seguenti linee guida sul lavoro autonomo:
I giornalisti autonomi e atipici, quasi sempre sottopagati, senza diritti, ne' forza di contrattazione individuale, sono oggi la maggioranza della categoria, il 62,6% degli attivi. Continuano, nel frattempo, a diminuire i giornalisti dipendenti.
E' quindi tempo che il lavoro autonomo, nelle sue diverse declinazioni, assuma ruoli di responsabilità, a tutti i livelli, a partire da quelli territoriali e aziendali, negli organismi statutari del sindacato dei giornalisti.
Va riconosciuta pari dignità tra lavoro dipendente e non, rimuovendo tutti gli ostacoli che oggi la limitano o la impediscono e promuovendo la rappresentanza dei non dipendenti ad ogni livello, aziendale, regionale e nazionale.
- Si richiamano: l'attualità dell'ordine del giorno sul lavoro autonomo approvato per acclamazione al 26° Congresso Fnsi nel 2011, le elaborazioni approvate nel tempo dalle rappresentanze nazionali e regionali del lavoro autonomo, e quelle avanzate da più Assostampa.
- Si chiede pertanto la convocazione entro giugno di una Conferenza organizzativa della Fnsi sulle problematiche del lavoro autonomo e della precarietà, per sviluppare un ampio confronto su quanto finora prodotto a livello nazionale e locale, su nuove proposte e per elaborare una piattaforma operativa aggiornata sul tema.
- Il costo unitario del lavoro autonomo professionalizzato non può mai essere inferiore a quello aziendale del dipendente. Pena l'impoverimento del lavoro autonomo e la conseguente spinta allo smantellamento di quello dipendente.
- Politiche di contrattualizzazione che possano rendere economicamente più convenienti le assunzioni rispetto all'uso prolungato di un autonomo.
LA RAPPRESENTANZA
- La rappresentanza del lavoro autonomo va riformata: deve avere origine in un processo elettivo democratico. I non dipendenti devono essere presenti in modo politicamente e numericamente rilevante, anche negli organismi direttivi ed esecutivi federali e regionali. Anche attraverso modifiche statutarie e regolamentari in vista del prossimo rinnovo contrattuale.
- Bisognerà inoltre prevedere che gli organismi di rappresentanza del lavoro autonomo partecipino al lavoro di costruzione del prossimo contratto: va restituito ruolo effettivo in tutto il processo di elaborazione e di politica sindacale a tutti gli organismi statutari, comprese le rappresentanze del lavoro autonomo/atipico, e agli strumenti di consultazione previsti.
- Vanno costruite rappresentanze dei giornalisti non dipendenti anche per i livelli aziendali. E' dunque essenziale trovare forme di rappresentanza nei Cdr, anche definite nel futuro nuovo contratto collettivo.
- Vanno rafforzati il ruolo e il peso del sindacato nei confronti di Governo, Parlamento e partiti, per ottenere quelle riforme normative urgenti e necessarie per rinnovare le regole della professione, e ottenere gli strumenti di legge, oggi inesistenti, per garantire un welfare anche ai non dipendenti. A tal fine è anche necessario garantire rappresentanza nella Fnsi ai lavoratori atipici ed autonomi della Campania.
- Il sindacato deve investire risorse umane ed economiche per rendere effettiva e incisiva, a tutti i livelli, la rappresentanza dei non dipendenti, tenendo conto che gli autonomi impegnati in attività sindacali oggi non godono delle tutele né dei permessi retribuiti spettanti ai colleghi contrattualizzati o pensionati.
LAVORO E WELFARE
Il nuovo e rinnovato gruppo dirigente dovrà affrontare il rinnovo contrattuale previsto per il 2016, con alcune chiare priorità:
- Includere, (eventualmente anche attraverso un nuovo articolato), i lavoratori non dipendenti nel perimetro delle tutele, anche legali, diritti e garanzie contrattuali.
- Studiare in sinergia con l’Inpgi forme dedicate di ammortizzatori sociali, per esempio indennità di disoccupazione al mancato rinnovo della collaborazione, e di assistenza. Diritto a malattia, maternità, pensione: purtroppo oggi questi diritti per i lavoratori non dipendenti sono una chimera.
- Far emergere le false partite Iva, secondo le indicazioni del ministero del lavoro e i dettami della legge 92/2012.
- Garantire ai lavoratori autonomi strumenti, retribuzioni e tutele adeguate.
- Realizzare un monitoraggio costante delle condizioni di lavoro degli autonomi e degli atipici, anche attraverso una più stretta collaborazione con l’Inpgi2.
- Facilitare, con servizi specifici, consulenze e formazione, dedicate alle esigenze degli autonomi, l'accesso alle opportunità offerte dall'uso dei fondi regionali ed europei ed all'accesso al credito, previsto anche dal decreto Lotti, in favore di nuovi progetti editoriali.
- Estendere ai non dipendenti le tutele della Casagit mettendo i relativi contributi a carico dell'azienda.
- Azioni per la stabilizzazione delle molte posizioni, oggi solo formalmente autonome, che corrispondono a lavoro dipendente non contrattualizzato. Vanno anche correttamente applicati gli artt. 2 e 12 del contratto Fieg-Fnsi come primarie forme di lavoro dipendente flessibile, ponendosi come obiettivo politico il superamento dei co.co.co. verso il lavoro dipendente.
- Rispetto dei tempi di pagamento a trenta giorni dalla consegna, come da ordinamento vigente ed evitare tagli unilaterali dei compensi. I lavori commissionati, consegnati e corrispondenti a quanto richiesto, vanno pagati anche se non pubblicati. Il compenso di un lavoro va concordato in anticipo.
- Il prossimo contratto di lavoro deve prevedere il diritto anche per gli autonomi al rimborso delle trasferte, delle spese telefoniche e a una copertura legale da parte delle testate per cui si lavora.
(Mozione approvata con 270 sì, 1 no, 7 astenuti)