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Charlie Hebdo / Dopo le manifestazioni di solidarietà in tutta Europa e nel mondo, Maometto in lacrime in copertina, «Tout est pardonne'». Tre milioni di copie
Torna in edicola in 3 milioni di copie, distribuito in 60 Paesi del mondo, il settimanale Charlie Hebdo. In copertina una vignetta di Maometto che versa una lacrima e mostra un cartello con la scritta 'Je suis Charlie' mentre sulla testa del profeta appare la scritta 'E' tutto perdonato'. Sara' questa la prima pagina del primo numero del settimanale satirico dopo l'attacco terroristico che ha causato 12 morti, tra cui il direttore e diversi vignettisti.
La copertina del settimanale e' stata anticipata ieri sera dal quotidiano Liberation, che ospita la sede del periodico satirico, nel giorno in cui Al-Qaeda ha minacciato nuovamente la Francia. Charlie Hebdo uscira' domani con 3 milioni di copie, contro le 60.000 normali. Il settimanale ha deciso di triplicare le copie rispetto alle prime indicazioni che parlavano di un milione, sara' stampato in 60 lingue e distribuito in tutto il mondo.
Il ramo magrebino dell'organizzazione terroristica ha assicurato che ci saranno nuovi attacchi se Parigi continuera' con la sua presenza militare in Mali e nella Repubblica centrafricana, se continuera' a bombardare l'Iraq o la Siria, se ci saranno nuove offese della stampa al Profeta. (AGI)
Strage Charlie Hebdo: massiccia partecipazione alla fiaccolata a piazza Farnese a Roma e alle altre manifestazioni in Italia. Tante candele accese e matite alzate per testimoniare la solidarietà nei confronti delle vittime dell'attacco al Charlie Hebdo e in difesa della libertà di stampa. Presidi anche a Torino, davanti a Palazzo Madama, e di fronte alla sede del consolato francese a Firenze, dove si è deciso di listare a lutto la riproduzione del David in piazza della Signoria.
"Je suis Charlie". Questa la scritta apparsa sui cartelli nelle manifestazioni, a partire da quella romana alla quale ha partecipato l'ambasciatrice francese in Italia Catherine Colonna che ha ringraziato "tutti i francesi" e "il popolo italiano".
"Siamo qui - ha affermato - in questo giorno triste, determinati in difesa della libertà di espressione". Presenti anche diversi rappresentanti della comunità islamica in Italia. Il presidente della Comunità del mondo arabo in Italia, Fouad Aodi, ha portato la solidarietà dei musulmani, aggiungendo che "questi movimenti terroristici vanno combattuti prima da noi". Il segretario della Moschea di Roma, Reduan Abdallah, ha affermato che "è importante non generalizzare perché il terrorismo gioca su questo".
"Nessuno pensi di poter introdurre, con questi massacri, con le violenze, la legge del silenzio e della cancellazione dello spirito critico liberamente espresso. Nessuno potrà comunque fermare la voglia di libertà e il bisogno di vivere in democrazia degli uomini e delle donne nel mondo", ha detto il segretario della Fnsi Franco Siddi, chiedendo un minuto di silenzio ai manifestanti. Presenti anche i segretari generali della Cgil, Susanna Camusso, della Uil, Carmelo Barbagallo, e il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, oltre al segretario Fiom, Maurizio Landini. "E' un attacco alla democrazia e alla libertà di stampa che richiede risposte ferme", ha sostenuto il segretario Uil Roma-Lazio, Pierpaolo Bombardieri.
A promuovere l'iniziativa, tra gli altri: Fnsi, Ordine dei giornalisti nazionale e del Lazio, Se Non Ora Quando, Articolo 21, Acli, Arci, European Alternatives, Amnesty. La Camera ha interrotto i lavori dalle 18 alle 19 per consentire ai parlamentari di partecipare. (di Michele Cassano)
(ROMA, 8 GENNAIO - ANSA)
INTERVENTO DI FRANCO SIDDI ALLA FIACCOLATA A PIAZZA FARNESE
Il terrorismo si può nutrire di mille colori.
E’ senza aggettivi.
E’ negazione delle ragioni della vita a favore delle ragioni della morte.
Non c’è ragione filosofica o di fede che lo giustifichi o lo confermi.
E se il terrorismo è negazione della vita e non ha aggettivi, va combattuto senza aggettivi né giustificazionismi, né cercando di criminalizzare altri in ragione di categorie di appartenenza, per fede, politica o religiosa, per condizione sociale o etnica.
Le spietate esecuzioni contro i colleghi di Charlie Hebdo, contro uomini della sicurezza e lavoratori, “innocenti” in una parola, sono un dolore enorme per tutte le persone del mondo che vivono e credono nella libertà. E’ un atto terroristico orrendo di fronte al quale leviamo la nostra indignazione, la nostra voce di libertà che accendiamo ancora di più.
Cordoglio, silenzio, pietà.
Questo è momento di cordoglio: il nostro pensiero e le nostre condoglianze più sentite ai familiari, ai colleghi e agli amici delle vittime. Con queste nostre fiaccole davanti all’Ambasciata di Francia a Roma esprimiamo le nostre condoglianze, la nostra solidarietà al popolo e alle Istituzioni della democrazia francese fondata sui tre principi centrali delle democrazie moderne: Liberté, Egalité, Fraternitè!
Non si uccide in nome di Dio, in nome di nessun Dio, come più volte ammonisce Papa Francesco e come ripetono le più alte Autorità religiose dell’Islam e di altre religioni.
Non ci pieghiamo a chi cerca di spargere sangue per alimentare nuovi odii, nuove violenze, altri morti. Chiediamo giustizia e rispetto per tutte le voci; promuoviamo incessantemente la cultura della pace.
Questo è un momento di solidarietà con tutti coloro che lavorano in silenzio o sono costretti a battersi con forza per esercitare il loro diritto di espressione, di informazione, di satira.
Questo è il momento della pietà e del raccoglimento, ciascuno con il suo pensiero o la sua preghiera, per i caduti ai quali offriamo questa nostra testimonianza, le luci delle nostre fiaccole, le parole di sostegno a Charlie Hebdo e a tutti coloro che sono in campo - anche maltrattati o prigionieri di regimi o terrorismi vari - per la libertà dell’informazione.
Ci guida una ragione su tutte. Al fondamentale diritto umano della vita e al diritto di ognuno di scegliere, sul piano civile e pubblico, secondo le proprie inclinazioni, la propria formazione, le proprie idee, si unisce il fondamentale diritto alla libertà. E la libertà di espressione, di informazione e di satira è il pilastro centrale di tutte queste libertà perché, così, ogni persona trova collocazione ed è elevata ai suoi diritti di cittadino.
Il massacro terroristico di Parigi attacca e uccide giornalisti e lavoratori e cerca di spegnere la voce di un giornale.
Non dovrebbero essere queste tragedie a ricordarlo a tutti, ma giornali e giornalisti sono le vere sentinelle delle libertà civili. I caduti erano e sono sentinelle e da oggi sono eroi – e ne avrebbero fatto sicuramente a meno noi con loro – delle libertà civili di tutti. Questo va ricordato anche a chi periodicamente lo mette in dubbio.
Nessuno pensi di poter introdurre, con questi massacri, con le violenze, la legge del silenzio e della cancellazione dello spirito critico liberamente espresso. Nessuno potrà comunque fermare la voglia di libertà e il bisogno di vivere in democrazia degli uomini e delle donne nel mondo. Per ognuno che cade – è dura – ma è così, altri cento continueranno ad alimentare le parole, le immagini, i pensieri, i giudizi, anche quelli più vivaci che significano libertà di espressione e libertà di informazione.
Sta accadendo così, anche adesso, con centinaia di manifestazioni pubbliche in tutto il mondo, con la solidarietà e l’attività di tutta la Federazione mondiale dei giornalisti, Ifj, perché le idee e le opere della libertà non si spengono e non si cancellano con le armi e neanche con le minacce più dure.
Frédéric Boisseau, custode
Franck Brinsolaro, agente di sicurezza
Jean Cabut, noto come Cabu, disegnatore
Elsa Cayat, psicanalista
Stéphane Charbonnier, noto come Charb, disegnatore
Philippe Honoré, disegnatore
Bernard Maris, economista
Ahmed Meradet, agente di polizia
Mustapha Ourrad, correttore di bozze
Michel Renaud, ex capo di gabinetto del sindaco di Clermont-Ferrand e fondatore del Carnet de voyage
Bernard Verlhac, noto come Tignous, disegnatore
Georges Wolinski, disegnatore
A voi tutti il nostro pietoso omaggio, il nostro impegno permanente di fede nella libertà.
Roma, 8 gennaio 2015
FRANCIA: AMBASCIATRICE COLONNA, FRANCESI COMMOSSI DA SOLIDARIETA' ITALIANI
Tutti i francesi sono estremamente toccati dalle manifestazioni di simpatia di amicizia e di solidarietà' del popolo italiano". Sono le parole dell'ambasciatrice francese a Roma, Catherine Colonna, intervenuta alla fiaccolata di solidarietà organizzata da Fnsi e Articolo 21 dopo l'attentato alla rivista satirica Charlie Hebdo costato la vita a 12 persone.
"Noi siamo tristi - ha detto Colonna - ma siamo calmi perché i nostri valori sono democratici, sono valori di dignità, valori positivi, non valori di distruzione. E siamo determinati. Perché le nostre armi migliori sono l'umanità e la libertà di espressione che è il segno più forte della democrazia. Un valore che noi difenderemo" , ha assicurato. "Grazie di essere qui", ha concluso con il saluto "viva la libertà!". (ROMA, 8 GENNAIO - ADNKRONOS)
CHARLIE HEBDO: CGIL,CISL E UIL A FIACCOLATA,UNITI PER LIBERTÀ
CAMUSSO, ARMI NON POSSONO IMPEDIRLA. BARBAGALLO,È STATO UN INCUBO
Le delegazioni di Cgil, Cisl e Uil partecipano, in piazza Farnese a Roma, davanti all'ambasciata di Francia, alla fiaccolata di solidarietà per le vittime dell'attacco terroristico alla redazione di Charlie Hebdo promossa dalla Fnsi e, tra gli altri, dalla stessa Cgil.
Esponendo il cartello "Je suis Charlie", il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, dice "no all'idea che con le armi si possa impedire la libertà". E sottolinea come tutte le sigle sindacali siano questo pomeriggio in piazza, unite, "per i diritti, la democrazia, la libertà" in questa iniziativa che è "di solidarietà e di condanna" contro ogni forma di violenza e terrorismo.
"La nostra è una partecipazione sentita", sottolinea il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, definendo le scene viste ieri "non umane, un incubo" perché "questi brutali attentati rischiano di minare la vita sociale e il progresso di civiltà nell'Europa e nel mondo".
Per il leader della Fiom, Maurizio Landini, "la risposta a questo atto terroristico deve essere quella di allargare ancora di più la democrazia, la partecipazione, i diritti".
A esprimere la solidarietà del sindacato ai giornalisti, alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo francese è anche il segretario confederale della Cisl Maurizio Bernava: "la democrazia e la libertà di stampa sono un patrimonio comune e non possono essere messe in discussione da nessuno. Il mondo del lavoro e unito nel respingere violenza e terrorismo".
(ROMA, 8 GENNAIO - ANSA)