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Copyright, la Fnsi al ministero della Cultura: «Il compenso sia stabilito in riferimento ai contratti di lavoro»
All'impostazione suggerita dal sindacato, favorevole allo schema di decreto attuativo della direttiva Ue, si è allineato successivamente, con una nota inviata al ministero, anche il Cnog, che nel corso dell'audizione si era limitato ad un rilievo di natura tecnica.
In occasione dell'audizione tenutasi in modalità telematica, il 15 luglio, con il ministero della Cultura, sullo schema di decreto legislativo per l'attuazione della direttiva del Parlamento Europeo 2019/790 sul diritto d'autore, la Federazione nazionale della Stampa italiana ha formulato le proprie osservazioni e proposte.
Nello specifico la Fnsi – nell'esprimere parere favorevole sulla direttiva sul copyright approvata a marzo 2019 dal Parlamento Europeo, che ha riaffermato il diritto delle imprese editoriali e dei giornalisti, in quanto produttori dei contenuti, ad ottenere un riconoscimento economico per l'utilizzazione del loro lavoro attraverso la diffusione su piattaforme digitali, social network e motori di ricerca – si è dichiarata favorevole allo schema di decreto legislativo. Al tempo, stesso sono state però suggerite due modifiche all'articolo 43-bis nella legge sul diritto d'autore, al fine di rendere la norma più aderente alla realtà in atto.
La prima proposta riguarda il comma 12 dell'art. 43-bis della legge. Infatti – poiché l'art. 7 delle norme transitorie e di attuazione del vigente Cnlg Fieg-Fnsi prevede la necessità, derivante anche dall'espansione delle tecnologie digitali, di una regolamentazione delle utilizzazioni seconde dei prodotti e degli elaborati giornalistici operate da terzi, i cui proventi andranno distribuiti secondo i criteri che saranno definiti tra le parti – appare opportuno prevedere la modifica dell'art. 5 del proposto schema legislativo, con un esplicito riferimento agli accordi collettivi, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale della categoria dei giornalisti, a cui demandare tale definizione.
All'impostazione suggerita dalla Fnsi si è allineato successivamente, con una nota inviata al ministero, anche il Cnog, che nel corso dell'audizione si era limitato ad un rilievo di natura tecnica.
La Federazione della Stampa ha inoltre suggerito il completamento degli elementi che compongono il rating di legalità (in aderenza con quanto previsto in tal senso dalla Delibera Agcm del 12 novembre 2012 dettante il "Regolamento attuativo in materia di rating di legalità") proponendo l'inserimento, al comma 10 dell'art. 43-bis della legge sul diritto d'autore, di un esplicito riferimento alla regolarità retributiva (derivante dalla corretta applicazione della contrattazione nazionale di lavoro, sottoscritta dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale della categoria dei giornalisti) quale ulteriore criterio di valutazione, delle imprese editoriali, ai fini dell'assegnazione della remunerazione derivante dell'equo compenso previsto dalla nuova disciplina, e della regolarità fiscale.