| Notizie
Sciopero contro 17 licenziamenti Giornale di Sicilia, Di Dio (Confcommercio): “Istituzioni tutelino il valore prezioso dell’informazione”.
Vertenza Gds, Di Dio (Confcommercio): “C’è’ bisogno dell’autorevolezza e della professionalità di giornalisti seri, le istituzioni devono intervenire per salvaguardare un bene prezioso”.
“Abbiamo bisogno dell’autorevolezza e della professionalità di quotidiani e di giornalisti professionisti seri, capaci di raccontare i fatti della nostra terra con equilibrio, oggettività e correttezza”, dichiara Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo. “Il Giornale di Sicilia, proprio grazie a una redazione seria e professionale, da 160 anni rappresenta un punto di riferimento per i siciliani e deve continuare ad esserlo. Ho sempre apprezzato il lavoro dei giornalisti del Giornale di Sicilia, a cui va la mia piena solidarietà, che nonostante le crescenti difficoltà hanno assicurato un’informazione corretta; comprendo anche le esigenze di una proprietà chiamata a far quadrare i bilanci e proprio per questo faccio appello alle istituzioni, che devono aiutare le aziende editoriali in crisi riconoscendone l’importanza primaria. Non possiamo sminuire il valore prezioso e irrinunciabile dell’informazione libera e seria in un contesto democratico e non possiamo pensare di delegare sempre più la comunicazione, che è una cosa seria e delicata, ai social dove opera spesso gente improvvisata”.
“Abbiamo bisogno dell’autorevolezza e della professionalità di quotidiani e di giornalisti professionisti seri, capaci di raccontare i fatti della nostra terra con equilibrio, oggettività e correttezza”, dichiara Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo. “Il Giornale di Sicilia, proprio grazie a una redazione seria e professionale, da 160 anni rappresenta un punto di riferimento per i siciliani e deve continuare ad esserlo. Ho sempre apprezzato il lavoro dei giornalisti del Giornale di Sicilia, a cui va la mia piena solidarietà, che nonostante le crescenti difficoltà hanno assicurato un’informazione corretta; comprendo anche le esigenze di una proprietà chiamata a far quadrare i bilanci e proprio per questo faccio appello alle istituzioni, che devono aiutare le aziende editoriali in crisi riconoscendone l’importanza primaria. Non possiamo sminuire il valore prezioso e irrinunciabile dell’informazione libera e seria in un contesto democratico e non possiamo pensare di delegare sempre più la comunicazione, che è una cosa seria e delicata, ai social dove opera spesso gente improvvisata”.