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Contratto Fieg - Fnsi, respinto il ricorso per l'annullamento. Quattro giornalisti condannati a pagare le spese
Per la Corte «non sussiste la legittimazione degli attori-appellanti ad agire per far valere l'invalidità delle deliberazioni della Giunta esecutiva, né sussiste l'interesse degli stessi attori-appellanti ad agire, giacché l'eventuale rimozione di dette deliberazioni non farebbe venir meno gli accordi collettivi».
Il ricorso in appello contro il contratto nazionale di lavoro Fieg-Fnsi tuttora in vigore è totalmente infondato. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Roma rigettando l'istanza dei giornalisti Massimo Alberizzi, Pierangelo Maurizio, Nicoletta Morabito e Fabrizio De Jorio. Dopo il rigetto del ricorso in tribunale, i quattro avevano proposto appello, ma se lo sono visti respingere.
Alberizzi, Maurizio, Morabito e De Jorio sono stati condannati anche al pagamento in solido delle spese nei confronti della Fieg e della Fnsi per complessivi 9515 euro ciascuna, oltre alle maggiorazioni inerenti l'Iva e la Cassa di previdenza degli avvocati.
La Corte d'Appello ha ritenuto «non sussistente la legittimazione degli attori-appellanti ad agire per far valere l'invalidità delle deliberazioni della Giunta esecutiva della Fnsi, né comunque sussistente l'interesse degli stessi attori-appellanti ad agire, interesse che deve essere concreto ed attuale, giacché l'eventuale rimozione di dette deliberazioni non farebbe venir meno gli accordi collettivi».