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Crisi dell'informazione, gli Odg regionali: «Servono misure di rilancio»
«In un clima preoccupante che, in tutto il Paese, vede minacciate l'occupazione, le condizioni di lavoro degli operatori dell'informazione e, più in generale, giornali, giornalisti e la libertà di stampa nel suo complesso» è necessaria una «risposta unitaria della categoria», scrivono in una nota i presidenti degli Ordini.
«Il panorama dell'informazione in Italia fa registrare quasi quotidianamente nuove criticità. Dopo la chiusura de 'La città' di Salerno, anche 'La Gazzetta del Mezzogiorno' non è in edicola per lo sciopero ad oltranza dei giornalisti che, pur continuando a garantire sinora l'uscita del quotidiano, non ricevono le retribuzioni dal mese di dicembre. Questa ennesima crisi si inserisce poi in un clima preoccupante che, in tutto il Paese, vede minacciate l'occupazione, le condizioni di lavoro degli operatori dell'informazione e, più in generale, vede sotto attacco giornali, giornalisti e libertà di stampa nel suo complesso». È quanto affermano in una nota i presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti.
«Un'aggressione – proseguono i presidenti Odg – che si traduce, tra l'altro, in provvedimenti tesi a tagliare drasticamente il sostegno pubblico per piccole testate, cooperative giornalistiche, fondazioni senza fini di lucro. Decisioni che avranno come inevitabile effetto la riduzione al silenzio e la cancellazione di molte voci in tutta Italia».
Di fronte a questo scenario la risposta della categoria «non può che essere unitaria attraverso la messa a punto di azioni coordinate che abbiano quale unico obiettivo l'interesse del giornalismo e del diritto dei cittadini a una informazione obiettiva, indipendente, plurale. I colleghi non comprenderebbero comportamenti e azioni diverse».
Come presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti «rinnoviamo pertanto con forza la richiesta di un'urgente convocazione del Coordinamento degli Enti della categoria dove, con cadenza periodica, devono esser e messe a punto le misure necessarie ad arginare questa difficile congiuntura. Un coordinamento – si conclude nella nota – tanto più necessario in vista dell'imminente convocazione, annunciata dal governo, degli Stati Generali dell'informazione».