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Assostampa Sicilia contesta il bando emesso dall’Ordine dei medici della provincia di Enna

Assostampa Sicilia contesta il bando emesso dall’Ordine dei medici della provincia di Enna

Con una nota a firma congiunta del segretario regionale Roberto Ginex, del presidente regionale del Gruppo Uffici Stampa, Vito Orlando e del vicesegretario provinciale Gianfranco Gravina, Assostampa Sicilia ha richiesto l’immediata revoca dell’avviso di selezione per l’affidamento del servizio di addetto stampa emesso dall’Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di Enna.

“Abbiamo appreso - spiegano i firmatari - della pubblicazione dell’avviso di cui in oggetto, sul quale, in premessa, rileviamo che è stato impropriamente utilizzato, quale riferimento normativo per la selezione, il “Codice degli appalti per l’esecuzione di lavori, servizi e forniture”, non applicabile nel caso di attività di informazione istituzionale, tenuto altresì conto che codesto ordine dei Medici risulta essere un ente di diritto pubblico, per il quale va applicata la legge speciale n.150/2000 (recepita dalla Regione Siciliana ex legge n.2/2002) che disciplina le attività di informazione e comunicazione negli uffici stampa della pubblica amministrazione. Infatti, applicando il Codice degli appalti, la procedura di affidamento conseguente alla ricognizione di cui all’avviso di che trattasi avverrebbe tramite trattativa diretta e non tramite selezione ad evidenza pubblica, come invece prescritto dalle norme per gli uffici stampa”.

“Esprimiamo, inoltre, ulteriori perplessità circa l’individuazione dei requisiti richiesti che, invero, deve esclusivamente essere l’iscrizione all’albo professionale dei giornalisti. L’eventuale anzianità di iscrizione può, invece, essere elemento di particolare punteggio in sede di valutazione da parte della commissione esaminatrice, così come l’eventuale iscrizione all’albo dei professionisti del medesimo ordine. Valutazione dei titoli che, invece, nel bando non viene nemmeno considerata. Infine non possiamo non evidenziare come il compenso previsto, di Euro 2.500,00 annui, oltre IVA, risultano essere assolutamente inadeguati, anzi quasi mortificanti, per l’attività svolta da un professionista qualificato, iscritto ad un ordine professionale.

Per le ragioni sopra esposte – concludono i tre esponenti sindacali - si richiede l’immediato ritiro dell’avviso in parola, in quanto in palese contrasto con la normativa vigente in materia di comunicazione istituzionale, evidenziando come il nostro sindacato, che monitora da sempre l’azione degli enti pubblici, manifesta comunque la costante disponibilità delle nostre strutture regionali e provinciali per elaborare insieme le adeguate soluzioni attuative delle vigenti disposizioni, conciliando l’utilizzo corretto delle professionalità giornalistiche nell’attività di informazione e comunicazione istituzionale, con le normali esigenze di bilancio”.


(Nella foto: il Duomo di Enna)

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