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Addio Totò Costanza, giornalismo siciliano in lutto. Da Trapani a Palermo un Maestro in redazione


Salvatore Costanza in primo piano alla prese del volume L’Ora edizione straordinaria a Trapani, con lui a tavolo Fabrizio Fonte, Franco Nicastro e Alberto Stabile

È morto questa mattina a Trapani Salvatore Costanza, Totò per quasi tutti i colleghi e in particolare per quelli del Giornale L’ORA, dove è stato non solo un bravissimo giornalista ma anche uno storico molto apprezzato.

Se n’è andato, dopo una breve malattia, quando doveva compiere, a novembre, 91 anni.
Si è spento oggi a Trapani dove viveva con la moglie Laura. Salvatore Costanza ha dedicato tutta la sua vita al giornalismo, allo studio, alla ricerca sul movimento contadino siciliano e alla sua passione di impegno civile e politico per Trapani e la Sicilia. Sino all’ultimo ha incontrato gli studenti dei Licei di Trapani per testimoniare della lotta alla mafia, e sino all’ultimo ha condiviso con i colleghi de L’ORA emozioni nelle due presentazione a Trapani del libro “L’ORA Edizione Straordinaria”.

Totò Costanza infatti è stato tra i fondatori della prima redazione del giornale L'ORA a Trapani, verso la fine degli anni ‘50. Quindi venne chiamato dal direttore Vittorio Nisticò a Palermo, nella redazione centrale del giornale, come redattore e corsivista e inviato in Sicilia. Quindi negli anni Settanta, il ritorno a Trapani, con la nuova giovane redazione, a scrivere inchieste e taglienti commenti. Nel libro “L’ORA Edizione Straordinaria, il romanzo di un giornale raccontato dai suoi cronisti”, Totò Costanza ricorda quegli anni: “Quando Giacinto Borelli mi affidò, nel 1958, la redazione trapanese de L’Ora pensava che i giovani reclutati dal fervido sodalizio degli studenti universitari avrebbero avuto curiosità e passione civica necessaria a comunicare ai lettori (che furono poi numerosi), una realtà composita, e tutt’altro che marginale, quale era quella locale”.
Furono gli anni delle grandi inchieste sulle influenze della mafia negli Enti Regionali, sulle connivenze con la politica: c’erano con Costanza giovani cronisti come Diego Adragna, Mario Genco, Rita Riggio e poi Giacomo Galante e Alberto Stabile.
Dopo un’esperienza a Roma per preparare le pagine celebrative del Centenario della spedizione dei Mille, Costanza rimase a Palermo, tra i redattori delle pagine culturali,

Nel 1975 il ritorno a Trapani per riprendere, all’interno della rinata redazione de L’Ora, affidata a Gaetano Rizzuto, “l’osservatorio sulla città e sul suo territorio”.
Costanza si è dedicato per decenni alla ricerca. Sulla Sicilia moderna e contemporanea ha scritto vari saggi tra cui "Si agitano bandiere", "L'astuccio siculo", "La libertà e la roba".
All'emigrazione e al movimento operaio ha poi dedicato il volume "La patria è il mondo? Dai fasci siciliani al socialismo reale". Numerosi anche gli studi di Costanza sulla storia locale. Il più organico è "Storia di Trapani". Ha ricevuto, tra gli altri, il Premio “Palinuro” (Cervia 1990), l’Howard R. Marraro Prize della Society for Italian Historical Studies di New York (1994) e nel 2000 il Premio per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri.

L’Associazione siciliana della stampa è vicina alla moglie Laura, al figlio Federico e al nipote Cristiano. I funerali di Salvatore Costanza si svolgeranno in forma laica venerdì 25 giugno alle 17,30 nel giardino di Villa Pepoli a Trapani.


Nella foto: Salvatore Costanza in primo piano alla presentazione del volume L’Ora edizione straordinaria a Trapani, con lui al tavolo Fabrizio Fonte, Franco Nicastro e Alberto Stabile.

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