| Gruppo cronisti siciliani
Omicidio Spampinato, 52 anni anni dopo. Ricordi e inchieste in memoria di chi "cercava la verità"
Giovanni Spampinato era un cronista che aveva fatto numerosi scoop, e come ha scritto il giornalista Franco Nicastro in un ricordo pubblicato l'anno scorso, “aveva trasferito la cultura professionale del giornale L’Ora nella realtà periferica di Ragusa”. Con i suoi articoli “sollevava dubbi, indicava zone d’ombra”. Così fece anche di fronte alla misteriosa (ancora oggi) uccisione, il 28 febbraio 1972, dell’ingegner Angelo Tumino, ex consigliere comunale del MSI e legato ad ambienti dell’estrema destra. Attraverso la sua attività giornalistica Giovanni Spampinato sollecitò la magistratura a indagare sui retroscena politici, affaristici e mafiosi di quell’omicidio, atipico in una città apparentemente “babba”, cioè senza mafia, quale era considerata all’epoca Ragusa.
Il giornalista fu ucciso qualche mese dopo, la notte del 27 ottobre 1972, con sei colpi di pistola, nella sua Fiat Cinquecento, dalla persona che gli sedeva accanto. Si tratta del figlio dell’allora Presidente del Tribunale di Ragusa che aveva voluto incontrarlo promettendo di fornirgli delle informazioni. Giovanni Spampinato ha avuto giustizia a metà: il suo assassino, reo confessò, fu processato e condannato; tuttavia, non è mai emerso il vero movente del delitto, né è stata fatta luce su complici e mandanti.
Franco Nicastro nel ricordo scritto per Ossigeno, menziona le parole del magistrato Tommaso Auletta: sottolineò che Giovanni “non fu ucciso soltanto per ciò che aveva scritto sulle indagini per l’omicidio dell’ingegnere Angelo Tumino ma per tutto quello che non aveva (ancora) scritto sulle trame dei fascisti e sui pericolosi traffici (…) nei quali erano coinvolti sia Tumino che Campria”.
CERCAVA LA VERITA’
La storia del giornalista ragusano è ricostruita nell’archivio online di Ossigeno “Cercavano la verità” www.giornalistiuccisi.it, insieme alle storie degli altri 29 cronisti italiani uccisi. L’archivio porta il nome, al plurale, del titolo che L’Ora dedicò in prima pagina alla notizia dell’uccisione di Giovanni: “Assassinato perché cercava la verità”, un titolo paradigmatico – ricorda Nicastro – che “coglieva anche il destino di un’informazione che in questa ricerca ha il suo destino e può farlo cercando le notizie dove si trovano nascoste e approfondendole”.
INCHIESTA A PUNTATE SU LA SICILIA
Per il 52esimo anniversario dell'omicidio del cronista de L'Ora Giovanni Spampinato, assassinato a Ragusa il 27 ottobre 1972 dall'allora figlio del presidente del Tribunale Roberto Campria, il quotidiano La Sicilia ospiterà fino a mercoledì un'inchiesta in più parti scritta dal giornalista del TgLa7 Carmelo Schininà dal titolo "Ragusa '72, La Sottile Linea Nera". Sulla base di documenti inediti, Schininà iscrive l'omicidio di Giovanni Spampinato nel contesto del traffico dei reperti archeologici usato come contropartita per le armi e l'esplosivo che venivano poi utilizzati dai neofascisti infiltrati nelle tensioni sociali che nel 1972 andavano in scena nella Sicilia sudorientale. L'omicidio del giornalista si consumerebbe in un connubio tra mafia e neofascismo che tornerà 20 anni dopo col fenomeno del leghismo meridionale e con le stragi di mafia. "La Sottile Linea Nera" segue una pista che dai tombaroli di Vittoria porta a Matteo Messina Denaro, alle bombe esplose tra Ragusa e Siracusa nel 72, fino al nome di un boss vittoriese per la prima volta messo in relazione con l'omicidio dell'ingegnere Angelo Tumino, delitto legato a quello di Spampinato. L'inchiesta lega ai due delitti anche lo "strano incidente" del restauratore di fiducia di Tumino e per la prima volta fa luce su quella misteriosa 850 che assiste e poi sparisce sulla scena del delitto del cronista de L'Ora